ILLUMINISTI ... e ILLUMINATI
Come distruggere l'identità dei singoli e delle Nazioni e omologare tutto il Pianeta
L’ILLUMINISMO
Dalla fine del 1700 fino all’inizio del 2000, per oltre due secoli ha imperversato in Europa l’Illuminismo (un movimento spontaneo e non organizzato costituito perlopiù dalle persone acculturate e benestanti) che sulla base delle scoperte scientifiche iniziate nel 1600 in tutti i campi (a cominciare dal famoso ‘cogito ergo sum’ di Descartes-Cartesio) ha diffuso il principio della autorità assoluta della ragione e della conoscenza scientifica in ogni campo, a cominciare da quello religioso, e un modello di convivenza umana fondato sull’imposizione dei principi teorici di libertà, uguaglianza, fraternità: questo principio e questo modello dopo due secoli oggi vengono imposti e applicati in misura e modalità esagerate e quindi è giunto il momento (come è accaduto in tutte le fasi evolutive dell’umanità) di rivederli profondamente e riportarli entro i confini dell’autentica natura umana.
ILLUMINISTI e ILLUMINATI
Fine dell’Illuminismo
A Dio piacendo stiamo finalmente uscendo dall’era ‘illuministica’: 200 anni di progressiva astrazione dalla realtà, che ha creato (oltre indubitabili progressi in alcuni settori dell’attività umana, specialmente materiali) enormi problemi alla civiltà europea, soprattutto sul piano umano e sociale.
Per risolverli bisogna accantonare tutte le astrazioni, le teorie e i principi dell'illuminismo (soprattutto in questa sua ultima fase mitica e parossistica) e ripartire basandosi onestamente e profondamente sulla concreta realtà, l’unico modo per salvarci dalla completa rovina se non addirittura autodistruzione (profezia Opi: se l’uomo non ritornerà alla terra, si perderà).
I fallimenti dell’Illuminismo
L’Illuminismo (questa pretesa di risolvere i problemi dell’uomo senza tener conto del trascendente) ha fallito.
In sostanza, dopo aver lasciato una scia interminabile di vite stroncate, non è riuscito
- a dare un senso al destino dell’umanità
- a realizzare, se non in minima parte e soltanto in apparenza, i suoi propositi di uguaglianza, libertà e fraternità di tutti gli uomini sia a livello di singola nazione sia a livello planetario
- a rendere la scienza lo strumento principale per risolvere qualsiasi problema, lasciandosi invece prendere la mano dalla tecnica che ha provocato danni incredibili, soprattutto sui piani delle risorse naturali, produzione agricola, sanità, genetica, finanza, e sta imponendo il principio che è lecito tutto quello che è tecnicamente possibile (paradigma tecnocratico)
- a consolidare una educazione popolare basata sul buonsenso e sull’etica naturale, creando invece confusione sui principi, relativismo nei comportamenti e diffusa insicurezza esistenziale.
L’Illuminismo dunque non ha più motivo di continuare: anche le discipline più moderne come la sociologia e la psichiatria si sono rese conto che non saranno mai ‘scienze’ cioè dotate di principi e leggi infallibili e quindi lasciano solo l’uomo proprio nei problemi più intimi e complessi. Un altro esempio significativo è il determinismo marxista (sempre di derivazione illuministica): dopo 150 anni ci sono ancora dei marxisti che credono di essere in possesso di una vera ‘scienza politica’.
Un’altra prova della sconfitta dell’illuminismo materialista è data dai suoi stessi campioni, gli scienziati: quelli del Settecento facevano a gara nel dichiararsi atei, quelli del Novecento (che hanno fatto, come Einstein, le scoperte più eclatanti) ammettono che il micro e il macrocosmo non possono non avere come creatore ordinatore un Essere Supremo.
Sul piano socio-culturale l’estremismo ateo degli illuministi ha portato a un altro clamoroso risultato negativo: per il principio di azione e reazione, ha stimolato non soltanto la sopravvivenza integralista ma anche il fanatismo e la brutale violenza dell’Islam, la religione più rigida e tradizionalista nel mondo.
Il perché
Perché l’illuminismo è causa di questo disastro che in Europa tutti possono vedere con i propri occhi più o meno in tutte le nazioni più progredite?
Semplice: l’Illuminismo ritiene che qualsiasi verità debba essere certificata dalla ragione cioè dalla scienza: tutto quello che non è scientificamente provato non è vero.
Di conseguenza per gli illuministi non valgono gli istinti, la morale naturale, le religioni per non parlare dei fenomeni paranormali.
Il punto è che la scienza umana è come l’uomo cioè limitata e quindi impiega tantissimo tempo per dimostrare come vero, ad esempio, un principio di comportamento in cui magari la gente crede spontaneamente da sempre; nel frattempo lo nega creando immani disastri morali. Prendiamo ad esempio l’esistenza di Dio: fino ad oggi gli scienziati potevano anche negarla perché non c’erano prove oggettive. Ma da quando gli stessi scienziati hanno scopeerto il Dna non possono più farlo come non è possibile affermare che una pietra si è fatta da sola se rompendola ci trovi dentro un biglietto su cui è scritta la composizione chimica della pietra stessa. Lo stesso Albert Einstein si è reso conto dell’esistenza di Dio quando ha constatato che l’universo si muove secondo precise regole che lui era riuscito a scoprire.
Ci sarà un momento del’umanità in cui scienza e fede finalmente coincideranno pienamente.
Ma quando sarà?
Il fatto deprecabile è che nel frattempo gli illuministi negano tutto quello che possono , non solo, ma al posto dei principi, religiosi e non, cercano di imporre dei propri principi spesso in netta opposizione ai primi.
La scienza infatti non è oggi in grado di mostrare ciò che è Bene e ciò che è Male per l’uomo nel tempo neppure sul piano materiale (l’esempio classico in merito è il Ddt la cui nocività è stata dimostrata soltanto dopo 30 anni di diffusissimo uso) ma soprattutto sul piano mentale e sociale; lascia quindi licenza ai tecnici e ai politici di proporre qualsiasi cosa, basti che soddisfi al momento i desideri di chiunque che non abbiano, al momento e apparentemente, conseguenze negative (si pensi alla legalizzazione della omosessualità che in prospettiva può portare alla estinzione della umanità).
In questo modo siamo arrivati al disfacimento attuale.
Per le religioni questa non è una novità: l’angelo Lucifero, una delle più belle creature di Dio, ha avuto la stessa presunzione di poter giudicare tutto al di sopra di Lui, finendo nella dannazione eterna.
In definitiva gli illuministi hanno sostituito le religioni tradizionali con la loro religione ‘laica’ le cui caratteristiche principali sono
- al posto di Dio c’è lo Stato-ragione i cui ‘ministri’ sono i benpensanti (opinions leaders) di ‘confraternite’ varie;
- c’è un solo dovere:pagare le tasse; tutti i doveri attivi de buon cristiano (amore, i 10 comandamenti, le 14 opere di misericordia) sono trasformati in inderogabili e irresponsabili ‘diritti’ passivi cui i benpensanti e minoranze organizzate aggiungono altri a piacere (l’Unione Europea ne riconosce 50).
Gli atei illuministi (ma, appunto, non ‘illuminati’!) pensano e tentano di potere fare a meno di Dio anzi di essergli superiori concedendo agli uomini comportamenti che Dio (tramite le autorità religiose) non permette. Ed è la dimostrazione della loro debolezza: non avendo alcun autorità e alcuna giustificazione alle loro affermazioni se non loro stessi, invece di esigere impegni sono costretti a concedere (e a finanziare) quello che fino allora era considerato licenziosità.
Non solo. Gli illuministi per giustificare i propri esagerati programmi di libertà, uguaglianza e fraternità si sono inventati i non-liberi, i non-uguali, i non-fratelli e, di conseguenza, i loro oppressori che accusano di fascismo e razzismo e la cui eliminazione darebbe un senso all’esistenza degli illuministi stessi.
Vogliamo allora ribellarci a questi presuntuosi che stanno potandoci nel baratro del male senza fine?
La distruzione del patrimonio morale
Uno dei più grandi danni che ha fatto e sta completando l’illuminismo è la distruzione del grande patrimonio morale che l’umanità ha creato, con indicibili sofferenze, nel corso dei millenni.
Distruzione che sta portando alla scomparsa la stessa civiltà occidentale.
Patrimonio morale è l’insieme dei principi e comportamenti condivisi che si sono lentamente e spontaneamente consolidati in un popolazione costituendo la ‘morale pubblica’ che è alla base della ‘consonanza sociale’ e della ‘sicurezza vitale’ di ogni singolo cittadino.
Quando il patrimonio morale di un popolo scompare, automaticamente e proporzionalmente aumentano la ‘discordia sociale’ e quindi ‘l’insicurezza e la confusione’ individuale. Di conseguenza gradualmente lo stato democratico diventa sempre più debole e la popolazione perde l’istinto alla continuità: la nazione diventa una facile preda di poteri o gruppi esterni.
Fondamentale è capire il diaboliico meccanismo che hanno creato e con cui agiscono gli illuministi (un tempo noti come ‘giacobini’) che oggi sono i benpensanti e i politicamente corretti, i cosiddetti autonominati ‘ progressisti’, ma anche i mondialisti globalizzatori come International renaissance foundation e l’Open Society supportate dal miliardario George Soros e plutocrati vari.
La loro tecnica per dominare il mondo è semplice: argomento per argomento, prima criticano e insultano (anche a livello personale) quindi trasgrediscono ostentatamente, poi relativizzano e pretendono tolleranza, infine legalizzano e impongono la propria visione e 'autorità'.
L’Illuminazione
L’illuminazione è una delle mete ascetiche più importanti delle religioni meno materiali come il cattolicesimo e il buddismo e si colloca a metà strada tra la fede e l’estasi (contatto diretto con Dio).
L’illuminazione infatti non è l’atto di fede (credere), è una presa di coscienza della realtà universale (vedere): è l’accensione completa della luce su un grandioso affresco che stavamo cercando di osservare pezzo per pezzo al buio con l’aiuto di una candela.
L’uomo è istintivamente portato alla luce cioè alla verità.
Data la sua struttura fisica e psichica, l’essere umano dal momento della nascita conquista molto lentamente (e peraltro spontaneamente) la luce necessaria per vedere come è fatto il mondo ma comunque a un livello molto basso (paragonabile alle prime luci di un’alba nebbiosa).
Nel resto della vita l’uomo comune si accontenta di avere di quando in quando qualche utilitaristico sprazzo di luce (su informazioni o anche per intuizione) su aspetti parziali della sua vita e dell'ambiente circostante. Per morire dopo alcune decine di anni spesso senza rendersi conto (se non segue una religione) del motivo per cui è transitato in questo mondo.
Non pochi esseri umani comunque non si accontentano e cercano più luce cioè più verità sulla esistenza del mondo e propria, cercando, senza saperlo, l’illuminazione.
Le tre vie dell’illuminazione
Per raggiungere l’illuminazione l’essere umano può seguire tre vie.
La più semplice è quella delle rivelazioni religiose che danno una buona illuminazione (come la luce del sole a metà mattinata) ma soltanto su una parte del mondo: una sola religione, quella cristiana-cattolica, ha un corpus di rivelazioni che investono di luce, anche se non forte, tutto l’universo.
La più facile e banale è quella di affidarsi alla ragione ma è la meno efficace perché deve usare un complicato processo esplorativo e sperimentale (che peraltro non finisce mai perché si scopre sempre qualcosa di nuovo, dalla fisica atomica alla archeologia) per ognuno degli innumerevoli oggetti e aspetti di questo mondo. Ed è anche socialmente la più pericolosa perché quando il razionalista crede di aver raggiunto la verità in qualche settore, anche se parziale, si sente in diritto di pontificare anche su tutto il resto, diventando così il classico 'illuminista' che pretende di illuminare gli altri su tutto anche se egli è ‘illuminato’ soltanto in una piccola parte. Tipico degli illuministi è perdersi nello spasmodico studio di regole e regolette ed essere incapaci di capire e gestire i grandi problemi.
La strada più difficile, me che porta alla vera illuminazione cioè allo stato di conoscenza e coscienza del ‘tutto’ che rende l’essere umano veramente libero e sconfinatamente sereno, è quella della ‘ascesi’ che usa tre strumenti: conoscere (identificare tutte le cose), meditare (approfondire e collegare tutte le cose), pregare (consapevolezza dei propri limiti e riconoscimento dell’appartenenza al mondo creato e ordinato da una Entità Superiore). Questa strada diventa più agevole per chi pratica già una religione anche perchè questa si basa sull’umiltà e disponibilità della fede che contrasta nettamente con la presunzione della ragione.
Agli illuministi basta la conoscenza di poche tessere del grandioso mosaico dell’universo e tanta presunzione, mentre per avere una sufficiente illuminazione su tutto il puzzle cosmico può bastare la prima via, mentre si ottiene il massimo splendore con la terza.