Decadenza di una nazione
Pornografia autoerotismo e denatalità
Calo demografico da autoerotismo e pornografia tecnologica: cause e rimedi
Il calo demografico (o denatalità) si può imputare a più cause: oggettive (soprattutto economiche), relazionali (rapporti tra i due sessi), soggettive (cultura e moralità individuali)
Cause oggettive
Sono sia le scarse risorse economiche sia imprescindibili impegni lavorativi o sociali, che peraltro in Europa interessano soltanto il 10% della popolazione (e che il Sistema di Base sarebbe in grado di ridurre radicalmente).
Cause relazionali
Riguardano i rapporti tra i due sessi e comportano difficoltà prevalentemente per i maschi sui quali pesano:
- l’ignoranza sulla donna in generale e la semplicistica considerazione della stessa da un lato come oggetto o poco più (misconoscendone le intrinseche caratteristiche intellettuali e temperamentali) dall’altro non dando peso al fatto che concretamente molte donne d oggi sono cresciute nelle conoscenze e nei comportamenti, soprattutto animistici: mentre soltanto da una reciproca adeguata conoscenza può nascere un proficuo rapporto tra uomo e donna;
– l’emancipazione economica della donna che socialmente diventa sempre più autonoma (e, a volte, anche esigente oltre il normale fino a rasentare la presunzione), fatto che in effetti porta la donna stessa anche a un minor riconoscimento e affezione per la sua naturale missione della maternità;
- ma, più in generale e prima di tutto, è la progressiva scomparsa del rispetto, senza se o ma, per l’’altro’ che avvelena mortalmente qualsiasi tipo di rapporto tra esseri umani e specialmente tra maschi e femmine.
In questa situazione per il maschio approcciare una femmina non è più semplice come un tempo: ciò lo porta spesso alla disaffezione e al disinteresse che poi,in breve, possono finire anche nella violenza, nella omofilia o, come vedremo, nell’autoerotismo.
Cause soggettive
Molto più importanti delle cause economiche e relazionali sono le condizioni psichiche, culturali e morali dei singoli individui, sia maschi sia femmine, che inevitabilmente influiscono sulla vita, fiorente o decadente, dell’intera società. Data la complessità di questo argomento, è bene limitarsi a considerare sinteticamente, una per una, le seguenti potenziali caratteristiche negative della personalità individuale: superficialità, ignoranza, paura, presunzione, agnosticismo, licenziosità, edonismo, tutti fattori che, concatenati in sequenza tra di loro (come fingono di ignorare gli illuministi e progressisti), portano un popolo alla decadenza culturale e civile e quindi al calo demografico fino (come la storia insegna) alla scomparsa.
La superficialità deriva dal volere tutto facilmente e subito senza voler conoscere cause ed effetti delle proprie azioni: si acquisisce fin dall’infanzia e si consolida nel tempo a causa di una cattiva educazione genitoriale e scolastica. La superficialità in ambito sessuale comporta la convinzione che sia più utile e piacevole ciò che è materiale (l’amplesso fisico), non capendo che sono molto più gratificanti i rapporti interpersonali sui piani animistico (sentimenti ed emozioni) e spirituale (pensiero e comunicazione) (vedi NB1 a piè pagina).
Ne consegue l’ignoranza in generale perché a una persona superficiale risulta troppo faticoso e non facile acquisire una seria istruzione tecnica e un minimo di sapienza umana quasi totalmente scomparsa dalla educazione familiare e sociale.
Paura che può essere di tipo conscio, come il timore di rischi per la salute dal contatto sessuale o, più specificamente, per l’impegno della genitorialità; o di tipo inconscio come la paura di misurarsi con un essere umano diverso o addirittura superiore e comunque poco conosciuto.
Presunzione: sia chi è ignorante sia chi non lo è spesso diventa presuntuoso cioè convinto di poter fare fronte a tutti i quesiti e avversità della vita soltanto con il suo intelletto e le sue capacità.
Quindi, chi non vuole consapevolmente impegnarsi per conoscere e capire il mondo o, al contrario, lo vuole dominare finisce per cadere nell’agnosticismo cioè a non credere a nulla di diverso e superiore a quello egli che vede materialmente (a cominciare da possibili e probabili realtà extrasensoriali e soprannaturali).
Licenziosità: pensando di non dover rispondere a niente e a nessuno (tranne, a malapena, alle fondamentali leggi dello Stato) ci si sente di fare, senza alcuna remora né civile né morale né soprannaturale, tutto quello che tecnicamente e materialmente è possibile (‘paradigma tecnocratico’).
Edonismo: di conseguenza l’unico obiettivo che rimane della vita è soddisfare i propri istinti con l’obiettivo di ottenere la ‘felicità’ materiale che invece questo tipo di persona non avrà mai (perché la vera felicità è un fatto fondamentalmente interiore) e quindi non potrà che perseguire piaceri e benessere materiali e transitori.
La progressiva diffusione di queste sette storture individuali porta alla complessiva e rapida decadenza di una civiltà, ma è soprattutto l’ultimo, l’edonismo, che porta persino alla scomparsa fisica di un popolo.
Infatti, tra i piaceri uno dei principali è la soddisfazione dell’istinto sessuale, che di per sé può essere non soltanto piacevole sul piano materiale ma anche molto positivo (per quanto immateriale) sul piano animistico. Ma poiché l’essere umano che abbiamo finora delineato non riconosce e non sa vivere a livello dell’anima, dal rapporto con un altro essere umano di sesso, normalmente, diverso, cerca senza misura e in tutti i modi di ottenere il solo proprio piacere materiale (lussuria) senza volere la sua principale naturale conseguenza cioè la procreazione.
Dalla pratica della sessualità soltanto per il piacere derivano alcuni comportamenti che portano direttamente al calo demografico poiché traducono tutte le conseguenze delle sopraelencate storture sociali e individuali in azioni concrete contro la procreazione: contraccezione, prostituzione, autoerotismo.
La prima è la contraccezione: sono diffusi e legalmente permessi quasi ovunque farmaci e interventi sia prima dell’atto sessuale per impedire la inseminazione (praticati da circa il 55% degli italiani) sia dopo per interrompere la gravidanza con l’aborto volontario (2 ogni 10 nascite).
La prostituzione: che non richiede rapporti o legami personali animistici e spirituali né prima né dopo l’atto.
L’autoerotismo: è l’ottenimento della soddisfazione dell’istinto sessuale naturale senza bisogno di un’altra persona di qualsiasi tipo essa sia. Il considerevole aumento del suo peso nel bilancio demografico è determinato dallo crescita della pornografia non tanto di quella più semplice (che è sempre esistita ed in effetti è uno stimolo all’accoppiamento naturale maschio-femmina) ma soprattutto della sua odierna versione più evoluta ottenuta con tecniche di immagine e strumenti tecnici sempre più sofisticati e disponibili ovunque e sempre: questa tipologia di pornografia è di enorme importanza perché in realtà il conseguente onanismo può arrivare a sostituire in preponderante misura tutti i rapporti fisici tra maschio e femmina.
In pratica, l’insieme di deficienze, storture, difficoltà, comportamenti e azioni concrete, oggettivi soggettivi e relazionali inerenti il rapporto tra maschi e femmine porta complessivamente alla decadenza morale, al deterioramento civile e sociale e, di conseguenza, inesorabilmente al calo demografico: ad esempio in Italia in ognuno degli ultimi anni ogni 10 nascite ci sono 18 morti con calo annuale di circa 250.000 abitanti; il futuro è ancora più fosco per la diminuzione progressiva delle coppie prolifiche (ogni 10 coppie con figli ce ne sono 18 senza figli) e del numero delle coppie stesse (ogni 10 matrimoni ci sono 10 tra divorzi e separazioni legali).
Da tenere inoltre in considerazione che tutto questo ha un effetto fortemente negativo anche sui figli nati per caso, per convenzione sociale o per auto-assicurazione economica, che i genitori (uno o entrambi) non apprezzano e trascurano posponendoli al loro benessere.
Autoerotismo
Vediamo in dettaglio perché una delle cause più importanti e crescenti della denatalità è il recente sviluppo tecnologico dell’autoerotismo.
Questa causa consiste nel fatto che con l’autoerotismo il naturale istinto all’atto sessuale sempre più estesamente non è più indirizzato verso le persone’ fisiche’, ma viene deviato a monte verso la soddisfazione concreta con partner ‘astratti’ (autoerotismo basato sulla pornografia). Ciò comporta la scomparsa dell’attrattiva del normale atto sessuale interpersonale e quindi dell’opportunità di ‘conoscere’ la persona dell’altro sesso e quindi la possibilità della nascita di un rapporto di amore o quantomeno di affetto con naturale sbocco nella procreazione.
In poche parole, se i contraccettivi e l’aborto prevengono e, rispettivamente, annullano le conseguenze indesiderate dell’atto sessuale, la pornografia più evoluta porta all’effettiva totale sostituzione dello stesso rapporto sessuale interpersonale con l’autoerotismo.
Per questo motivo la pornografia attuale, sempre più diffusa, va esaminata in profondità per le pesanti conseguenze finali non soltanto per la singola persona ma anche sul piano sociale, economico e, infine, politico globale a lungo termine (come si vedrà in chiusura di questo scritto).
Pornografia virtuale e meccanica
Nata con i preistorici graffiti e rozze sculture fin dagli albori della civiltà, sviluppata con il miglioramento e arricchimento delle arti pittoriche statiche, la pornografia (rappresentazione di corpi nudi, parti anatomiche intime e atti sessuali espliciti di vario tipo) ha avuto grande sviluppo con l’avvento della stampa per poi dilagare con il passaggio dalle immagini statiche a quelle animate della cinematografia, via via perfezionandosi con immagini molto dettagliate e suggestive (foto nonché fiction in 2 e 3 dimensioni; disegni animati) finoad arrivare alla super-fiction del metaverso (vedi NB2). Da sottolineare che nel campo delle immagini 2D le più culturalmente deleterie sono le raffigurazioni a disegno perché riescono a evidenziare, deformandole e ingigantendole, le parti anatomiche sessualmente più distintive sia maschili sia femminili rendendole predominanti sulla figura stessa di tutto il corpo.
Inoltre gli strumenti di comunicazione moderni via filo e via etere danno alla pornografia la possibilità di avere un grande numero di immagini pornografiche di qualsiasi tipo, contemporaneamente di insieme ei dettalglio, in qualsiasi momento e in qualsiasi luogo.
Nell’ambito della pornografia viene compresa la recente realizzazione di oggetti e strumenti riproducenti organi sessuali e persino l’intero corpo, ultimamente anche meccanicamente ‘attivi’.
Il problema nasce da fatto che tutto questo sofisticato progresso tecnologico immaginifico e strumentale della pornografia oggi è in grado di amplificare la soddisfazione fisica dell’autoerotismo a livelli edonistici persino superiori (sul piano puramente materiale) a quelli del tradizionale amplesso fisico tra uomo e donna se questo non è vissuto molto più intensamente e diversamente dai suoi attori anche sui piani animistico e spirituale.
La perfezione e la potenza delle immagini pornografiche, la semplicità, la pulizia e l’asetticità dell’autoerotismo in pratica rendono squallido l’amplesso fisico interpersonale senza sentimento (al pari della prostituzione), che in effetti sul piano puramente materiale non è mai perfetto e mantiene comunque degli aspetti fisici (oltre a quelli psicologici come la preoccupazione e l’ansia) ‘volgari’ come la sudorazione, l’impaccio nei movimenti, le secrezioni, l’inelegante ripetitività meccanica del coito, aspetti che invece perdono qualsiasi peso e negatività in presenza dell’amore, dell’affetto o almeno della consonanza animistica.
In pratica tutta l’energia dell’istinto sessuale naturale viene dalla pornografia dirottata dalla persona reale all’immagine.
Effetti della pornografia
Anzitutto occorre sottolineare che la pornografia in generale è comprensibile in quanto spontanea e anche necessaria all’autoerotismo per certe persone e in certi casi. Come in tutte le cose di questo mondo non è l’attività in sè che è negativa ma il suo eccesso.
In questo secondo caso la pornografia evoluta (tecnologica) è molto nociva perché accentua fortemente la considerazione della donna unicamente come oggetto. E per di più un oggetto non solo idealizzato ma anche variabile e moltiplicabile a piacere e completamente sottomesso dando così la gratificante sensazione di avere un pieno controllo della situazione che è difficile trovare nel naturale rapporto uomo-donna e la cui mancanza, in soggetti poco acculturati, può creare problemi psicologici come l’impotenza.
Una persona con in mente questa illusione di una donna-oggetto così splendidamente idealizzata senza alcun difetto e soprattutto senza alcun tipo di reattività data dall’anima e dallo spirito, quando si trova davanti una donna concreta si rende conto che la realtà è molto diversa: dall’immagine si passa alla concretezza e alla limitatezza di visione, dall’idealismo alla materialità, da una splendida immagine resa ancor più seducente da abbigliamento e trucco maliziosi a una massa carnea svestita e struccata, da un acceso caldo cromatismo al bianchiccio della pelle e a tratti di pelosità, a una conformazione del corpo non perfetta e magari anche carente in alcune specifiche curve femminili, e soprattutto con un comportamento e uno sguardo che non si sa mai cosa esprimano (sensualità, brama, interesse, amore, affetto, sopportazione, insofferenza, finzione…) e che gli fanno prendere coscienza (se non è drogato) che l'essere che si trova di fronte non ha soltanto un corpo (peraltro diverso dalle aspettative) ma soprattutto una persona con proprie idee e sentimenti la cui consonanza è la condizione essenziale per dare all'amplesso ub senso umano e non puramente animale.
Quanto sia innaturale e fuorviante la pornografia è dimostrato da una semplice constatazione: quando si sofferma su immagini pornografiche anche non particolarmente spinte un uomo maschio normalmente ha subito un’erezione, mentre quando d’estate è su una spiaggia attorniato da decine di donne praticamente nude non ha nessuna reazione genitale. Ciò è spiegabile proprio con il fatto che sulla spiaggia il maschio si trova davanti non a immagini di corpi ma a persone reali la cui parte di gran lunga più importante è data dalle loro anime che traspaiono dal volto e dai comportamenti.
Da questa grande differenza tra immagine e realtà nascono gravissimi effetti negativi:
- sul piano interpersonale, dal drastico contrasto tra le aspettative generate dalla pornografia e la prosaicità dell’amplesso di due corpi reali senz’anima qualora questo venga reiterato nasce la delusione che normalmente si trasforma in diminuzione della libido, frustrazione e scompenso psicologico che vengono spesso ovviati con perversioni e droghe ma anche con violenza e sadismo; come anche perdita di cultura, inaridimento dell'anima e annebbiamento dello spirito;
- sul piano soggettivo, nel caso in cui si rifugi nell’autoerotismo il soggetto va incontro a tutte le conseguenze che qualsiasi vizio comporta in particolare una distorta visione della vita, indebolimento della volontà, assuefazione e debilitazione fisica; come anche perdita di cultura, inaridimento dell'anima e annebbiamento dello spirito;
- sul piano sociale, il rifiuto di avere rapporti sessuali con persone fisiche, aumenta il rischio dell’autoisolamento anche mentale con inconscia chiusura all’approccio e rapporto sociale con qualsiasi persona sconosciuta. e conseguente fuga dalla coniugalità e dalla genitorialità con inevitabile crollo demografico della comunità.
La repulsione alla genitorialità deriva anche da un altro fatto più subliminale: i filmati pornografici sono ormai innumerevoli e se all’inizio si limitavano alla recita di pochi conclamati ‘pornostar’ professionali che erano considerati un mondo a sè ritenuto distante dalla vita di tutti i i giorni dei loro spettatori, attualmente coinvolgono nelle fiction sessuali ianche innumerevoli attrici dilettanti di tutte le età e di tutte le corporatue che interpretano comuni cittadine impegnate in tutti i tipi di attività della vita civile dalla cameriera alla casalinga, all’insegnante e addirittura alla poliziotta, tutte disinibite, pronte al sesso sempre e con chiunque.
Nella mente di uno spettatore anche saltuario di tali fiction che non sia già totalmente corrotto e rotto a tutte le esperiieze ma con ancora alcuni principi civili e morali si insinua, a livello subconscio, il sospetto che tutte le donne ormai in realtà siano di facili costumi e quindi non in grado di essere mogli oneste e madri virtuose e quindi da tenere a distanza e con cui non vale la pena di tentare di fare una famiglia e, conseguentemente e tanto meno, di avere dei figli.
Per questo la pornografia tecnologica va considerata una vera e propria droga, tra le più potenti e distruttive dell’era moderna come gli allucinogeni e il vizio del gioco: ai primi è simile nel piacere di vivere in un incantato mondo irreale; al secondo nel piacere di una emozionante e interminabile ricerca di novità; a entrambi nell’assuefazione con schiavitù totale e nell’autoisolamento. Ma è ancora più pericolosa perché si nutre totalmente di immagini e azioni erotiche che non sono concrete ma pura finzione creativa che portano come prima conseguenza pratica a disdegnare l’autentico amore fisico, come, ad esempio, la continua ricerca della soddisfazione mentale con l’eccessiva fruizione di videogiochi e di videofiction porta molti giovani a rifiutare un solido lavoro manuale.
Gioco, allucinogeni, pornografia sono tre vizi (vizio = incapacità a resistere alla ripetizione continua e ossessiva dello stesso atto) che portano inesorabilmente la persona alla perdita della coscienza, volontà, intraprendenza, responsabilità. Per questo non si capisce bene come mai non sono abbastanza combattuti dai moderni governi ‘democratici’: forse perché fa loro comodo gestire dei cittadini sostanzialmente acritici, abulici e deboli?
Considerazioni
La ‘pornografia’ elementare è naturale come tutte le espressioni umane spontanee (nudi maschili e femminili sono stati dipinti o scolpiti anche da grandi artisti), è comunque (se non è eccessiva e mercificata come oggi) un contributo alla procreazione, e resta anche una naturale stimolo alla ricerca e alla scoperta dell’’altro’, ai contatti e alla comunicazione sociali. ma senza debordare dal suo compito che è di stimolare e non soddisfare l'istinto sessuale.
Se esaminata dal punto di vista generale della storia della cultura e della politica dell’umanità la pornografia tecnologica risulta invece molto dannosa a causa non soltanto dei suoi eccessi qualitativi e quantitativi ma soprattutto per essere il velenoso frutto del connubio, dal 1700, del perdurante Illuminismo con la dilagante Tecnocrazia che sottopone qualsiasi concreta realtà naturale del mondo naturale e dell’uomo (dalle persone al cibo) al seguente trattamento, in fasi successive: studio ‘scientifico’ ( materialistico), astrazione (dalla realtà all’immagine); idealizzazione (modifica dell’immagine); sostituzione (dal materiale all’immateriale) per arrivare infine alla fruizione puramente artificiosa in netta contrapposizione alla fruizione naturale.
In pratica la evoluzione umana (che, innescata da un insieme di istinti, si innalza e si allarga progressivamente a spirale prima con la cultura poi, sempre più in alto, con la liberazione dello spirito) a questo punto devia per la tangente, a causa dell’illuminismo tecnocratico, verso l’autodistruzione nel nulla.
In questa situazione, comune a una parte dei paesi occidentale, è diventato pienamente attuale il monito dei saggi pellerossa Hopi: ‘L’uomo di oggi non si salverà se non ritornerà alla Terra’ cioè alle concrete realtà della biosfera terrestre e ai comportamenti spontanei che da essa originano (legge naturale).
Invece l’accoppiamento sessuale nelle decadenti società del vecchio continente sta scendendo rapidamente a un livello persino inferiore a quello degli animali. Se infatti i moderni giovani europei si accoppiano fisicamente sempre più spesso prima di avere un minimo di conoscenza e apprezzamento reciproci (che invece sono il vero obbiettivo naturale dell’istinto sessuale tra esseri umani consapevoli), al contrario persino gli animali si accoppiano, pur inconsapevolmente, in un rapporto che non è soltanto carnale-fisico ma ha una evidente componente animistica (corteggiamento con reciproca verifica delle affinità e compatibilità di temperamento e comportamento, fedeltà, altruismo).
Non restare nell’ambito almeno di questi basilari comportamenti ‘animali’ anche da parte degli esseri umani, pensando di poter far quello che vogliono senza seguire le leggi naturali non solo nel mondo della mente ma anche in quello della fisicità, che è il supporto del primo, non può che portare all’estinzione di interi popoli.
I rimedi culturali
Anzitutto occorre rivedere e rinvigorire il senso della procreazione che attualmente nei mass media è miserevolmente menzionato soltanto quale rimedio alla futura carenza di risorse per pagare le pensioni agli anziani: senza dover ricorrere al fideistico comandamento ultraterreno ‘crescete e moltiplicatevi’ oppure alla ipotesi della reincarnazione o anche alla darwiniana conservazione della specie, basterebbe sottolineare quello che è già uno spontaneo e diffuso sentore nella generalità della gente comune cioè che l’umanità attuale è ancora imperfetta e merita di migliorare facendo dei figli proprio perché siano migliori di chi li ha procreati; e, più profondamente, che è l’amore (inteso come grande ammirazione e apprezzamento per l’altro) che spinge a procreare un essere umano che assomigli alla persona che si ama.
In secondo luogo, gli istituti scolastici devono deve mantenere e, possibilmente, aumentare la cultura umanistica sia letteraria (narrazione artistica della vita, credenze ed esperienze degli esseri umani) sia scientifica (componenti della fisicità e della personalità dell’individuo, socialità).
Il rimedio morale
Ma la cultura non basta: occorre andare più a fondo nella situazione fino al piano morale. In effetti ciò che oggi comincia a mancare è un elemento fondamentale della convivenza umana: il rispetto della persona, principio e diritto ai quali viene tolta giustificazione logica dagli illuministi e materialisti nel momento in cui sostengono che tutto il genere umano non è che un prodotto inconscio della biosfera terrestre nato ed evolutosi in milioni di anni solo per caso, senza ragioni e senza fini. E’ chiaro che secondo tale teoria pseudo-scientifica (tra l’altro ben lontana dalla dimostrazione) l’essere umano non ha alcuna sacralità e quindi nessun diritto intrinseco (cioè connaturato e inalienabile) al rispetto degli altri e pertanto tutti restano in balia di tutti in un mondo basato soltanto su puri interessi materiali dove vige la legge dei più furbi e dei più forti (e lo dimostrano gli innumerevoli stermini perpetrati nei millenni per il proprio bene, con serena convinzione, da vari popoli).
E allora è arrivato il momento di mettere ‘la lampada sopra il moggio’ e proclamare chiaramente che Dio esiste ed è il creatore dell’universo e che per il solo fatto di essere stato creato da Lui ogni uomo è da considerarsi sacro e quindi ha il diritto intrinseco al totale rispetto. Per completezza, sono da considerare altri due fatti oggettivi caratteristici di qualunque essere umano che da soli richiederebbero il massimo rispetto: il particolare connubio fisico-anima-spirito e la personalità diversa uno dall’altro (due elementi spesso misconosciuti nella deteriore cultura odierna che magari ha più rispetto per un fiore o un gatto, pur se anch’essi opera di Dio, piuttosto che per qualche tipo di esseri umani).
Dio Creatore è quindi il vero fondamento del rispetto dovuto a ogni essere umano, non le varie 'Carte dei diritti' che non valgono granchè nel rapporto tra esseri umani anzitutto perché sono non fra singole persone responsabili ma anonimamente tra Stato e singolo; poi perché possono essere cambiati, sospesi o disattesi con semplici decisioni governative; infine perché in pratica lo Stato può soltanto dare al singolo una tutela fisica esterna pubblica ma non può intervenire nei rapporti diretti privati tra persone. Senza contare che, non riconoscendo la indiscutibile autorità di un Ente Superiore, numerosi singoli cittadini non hanno ritegno a trasgredire, senza sentirsi in colpa, tali diritti per i più vari motivi.
Se si vuole fermare l’inesorabile declino di una comunità la superiore autorità di Dio va ufficializzata (non serve una religione ufficiale, che può essere anche personale, basta una menzione nelle varie Carte costituzionali, come già in alcuni Stati) per imporre il rispetto della persona anche nel settore della sessualità e attività nocive collegate, con leggi che soltanto con un richiamo a Dio avranno la possibilità di persuadere e non solo di intimorire.
I rimedi concreti
A livello normativo lo Stato dovebbre equiparare la pornografia alla droga e alla ludopatia e quindi combatterla fortemente ovunque e con ogni mezzo.
In pratica, nei confronti della pornografia evoluta anzitutto è ancora opportuno utilizzare i mezzi classici di interdizione come un certo proibizionismo (almeno per i minorenni) e una certa censura sui mezzi di comunicazione di massa almeno quelli con totale o parziale finanziamento pubblico.
Ma è soprattutto indispensabile dotare le singole persone di strumenti in grado di riconoscere, controllare e selezionare tutti i tipi di messaggi loro offerti dal mondo esterno.
Infatti, in un mondo in cui il ruolo dei naturali mezzi di comunicazione ‘in ‘presenza’ (scrittura, parola e simpatia animistica) è sovrastato dal predominio sempre più vasto e invasivo degli attuali ipertecnologici mezzi di comunicazione ‘a distanza’ individuali e di massa ( telecomunicazione, ‘media’, comunicazione subliminale, metaverso) la possibilità di condizionare pensiero e azione delle persone senza confronto diretto è aumentata enormemente.
Vista l’impossibilità di ridurre o di condizionare tali strumenti di comunicazione, è necessario almeno istruire l’uomo comune sulle loro caratteristiche in modo da utilizzarle con capacità di critica e di autodifesa non solo a livello di false notizie verbali ma anche su quello delle immagini e delle fiction (una immagine vale più di mille parole) in cui la pornografia ha un ruolo molto importante.
Un esempio semplice ed immediato delle deformazioni che la tecnologia può apportare al comportamento dell’essere umano è (limitandosi ai dispositivi di telecomunicazione interpersonali) lo scambiarsi in continuazione messaggini via e-mail, sms, whatsapp che in realtà impedisce (a cominciare dall’anonimato della grafia) la conoscenza e la coscienza di sé e degli altri che soltanto il colloquio di persona (al limite massimo quello telefonico) può sviluppare grazie al reciproco scambio di: riconoscimento fisico, espressione del volto, gesticolazione, tono delle parole, possibilità di risposta e simpatia immediate.
Pertanto, se per l‘autoerotismo è da sviluppare e migliorare l’educazione fisica-salutistica, per limitare la forza e l’invasività della pornografia (che è soprattutto immagine) sarebbe molto utile introdurre nelle scuole degli adolescenti ma anche per gli adulti la materia di studio ‘comunicazione’ in generale che istruisca sui vari tipi di ‘media’ non soltanto sul piano tecnico ma soprattutto sui loro effetti sulla singola persona e su tutti gli aspetti sociali della vita (dai consumi alla politica, alla religione…).
In particolare tale istruzione dovrebbe riguardare:
- sia la tipologia e funzionamento dei vari mezzi individuali e di massa sia la tipologia dei contenuti;
- la vera identità dei reali produttori e dei reali diffusori;
- in particolare una specifica sezione sulle caratteristiche profonde (consce e subliminali) dell’’immagine audiovisiva, che aiuterebbe il singolo a capire quando e quanto qualche particolare tipo di essa possa influenzarlo nel pensare, gestirsi e muoversi autonomamente e responsabilmente.
NB 1
Le tre componenti dell’essere umano terrestre
- Spirito (aggettivo: Spirituale) : la prima più importante componente dell’essere umano costituita da energia pura (invisibile) che controlla (coscienza) e pilota (volontà) il corpo e l’anima
- Anima (agg. Animistico per l’uomo, Animale per esseri viventi inferiori): la seconda componente dell’essere umano (ma anche degli animali e vegetali), fedele duplicato fisionomico del corpo ma costituito da energie sottili, invisibile dai sensi corporali tranne in particolari condizioni (esempi: simpatia, telepatia, fenomeni paranormali, fantasmi…) che dà la vita e fa funzionare il corpo; capace di percepire (intelletto) e interagire (emozioni) con altri esseri animati sul piano extrasensoriale.
- Corpo (agg. Fisico): la terza componente dell’essere umano costituita da un complesso organismo multifunzionale costituito da materia (energia solida a bassa vibrazione) capace, se animato dall’anima, di interagire con cinque sensi e capacità meccanica sul piano materiale con tutti gli altri esseri animati e inanimati.
NB 2
Metaverso: mondo virtuale (costituito da simulazioni della realtà o da creazioni immaginarie) in cui è possibile immergersi sia passivamente sia attivamente (non solo con la vista ma anche con l’uso di altri sensi, arti e organi: oggi si è già arrivati all‘’e-skin’ cioè al tatto a distanza!).