Unità Territoriale di Sussistenza Individuale
Progetto tecnico esecutivo di UTSI-campo
   
Come produrre da soli il proprio fabbisogno alimentare in una Utsi-campo

   A Pasqua 2012 abbiamo pubblicato le riflessioni e le proposte geopolitiche del nostro gruppo (Centro Ricerche e Studi Teilhard de Chardin) sulla situazione del pianeta Terra.
  Oggi, Pasqua 2014, siamo felici di presentare, con l'inizio della realizzazione della prima Utsi, la nostra proposta concreta di come dovrà essere questo pianeta se vorremo salvare la sua identità.
  Poichè riteniamo che attualmente l’unica soluzione sia il cambiamento dal basso, vale a dire con la riappropriazione progressiva (ma a cominciare da subito) da parte di ogni singola persona della piccola parte di pianeta che le spetta di diritto (UTSI: Unità Territoriale di Sussistenza Individuale) vi offriamo il progetto operativo per realizzarla, anche se limitatamente alla produzione alimentare (Utsi-campo).
  Già ora il 7% del territorio dell’Italia è coltivato biologicamente ma con motivazioni e modalità che non portano ad alcun cambiamento socio-politico. Cominciare a realizzare le Utsi, dopo le avanguardie degli orti urbani, sarà come innalzare l’unica bandiera sotto cui potremo non soltanto salvare la natura ma dare autentica autonomia, sicurezza e dignità ad ogni essere umano, in un nuovo ordine mondiale.
  Ai nostri pionieri l’apertura di questa via nella giungla della civiltà dei consumi costerà anche del denaro. Non cifre enormi comunque: una Utsi-campo completa, compreso l’acquisto del terreno, costerà circa 15.000 euro (spesa che peraltro dovrebbe essere sostenuta dallo Stato attuale).
  Ma sarà, tra l'altro, un vero e proprio investimento ad altissima resa in quanto vi garantirà la produzione del vostro fabbisogno alimentare di alta qualità (per un valore di circa 2400 €/anno) praticamente per sempre.

IL PROGETTO di una singola biodinamica e di un insieme di UTSI
  La Utsi che proponiamo di coltivare ha una superficie complessiva di 2500 mq di pianura, che è soltanto una parte del terreno agricolo previsto per una Utsi completa al 45° parallelo ( 2000 mq di pianura e 2000 mq di collina e bassa montagna, da cui si potranno ricavare altri alimenti, foraggio, legname eccetera) e non comprende la mini-abitazione (il cui progetto è comunque già pronto). La chiamiamo  Utsi-campo in riferimento al ‘campo’ di un tempo da cui il popolo con tecniche molto faticose e poco produttive ricavava un magro sostentamento. Questo progetto vuole ottenere, da un più piccolo terreno similare, una produzione maggiore e migliore con un impegno (di media 1 ora al giorno) non solo leggero, ma anche divertente e creativo.
Image
Le Utsi che proponiamo di realizzare in questo momento non possono che essere delle unità isolate a seconda delle possibilità dei proprietari e questo comporterà alcuni problemi (di cui proponiamo la facile soluzione in via transitoria) ma che un domani saranno definitivamente risolti con l’accorpamento di più Utsi in mini-villaggi.
  L’habitat di un mondo con tante Utsi non sarà infatti un’accozzaglia di particelle individuali di territorio senza senso.
  Come abbiamo spiegato ne Il sistema di base, l’unità base del territorio sarà un’area abbastanza grande da permettere la ricostruzione dell’ecosistema naturale con la sua completa piramide alimentare.
 In Europa, al 45° parallelo (pianura padana) questo mini-ecosistema richiede almeno 12 kmq, in cui potranno risiedere ed avere una sufficiente alimentazione naturale circa 4000 persone. La maggior parte di queste abiterà in un centro urbano (potendo comunque coltivare la propria Utsi intorno all’abitato), mentre soltanto chi non potrà o vorrà avere una casa normale abiterà nella propria Utsi in una mini-casa situata in un mini-villaggio. A fianco il disegno schematico di un territorio comunale attuale dopo la razionalizzazione (eliminazione di tutte le case isolate o in piccoli gruppi esistenti nella campagna, cambiamento radicale della viabilità esterna al centro abitato) in cui sarà possibile realizzare il sopraindicato ecosistema .
Image
Il centro abitato di ogni comune potrà essere strutturato in modi anche molti diversi, dalla valorizzazione del tessuto urbanistico storico (borgo medioevale nella foto a sinistra, città murata rinascimentale nella foto al centro) alle soluzioni moderne più creative (Auroville in India, nella foto a destra). L’importane sarà rispettare, oltre ai parametri ecosistemici, i seguenti vincoli: circolazione veicolare in superficie solo nel centro abitato; strade di accesso allo stesso dalla rete stradale principale sotterranee o sopraelevate. Realizzare la vostra Utsi personale secondo questo progetto, sarà la garanzia e la prova che è possibile vivere su questo pianeta senza essere letteralmente ‘macinati’ dall’attuale mostruosa macchina della produzione agricola globalizzata con il miraggio di un benessere inesistente (Umberto Veronesi: nel 1960 gli italiani colpiti dal cancro erano 1 su 30, nel 2013 sono stati 1 su 3 e presto saranno 1 su 2…).
Image
Il Progetto esecutivo della Utsi è diviso in tre capitoli

A - FABBISOGNI

B - STRUTTURE

C - GESTIONE
   
A - Il FABBISOGNO di alimenti per una persona e di terreni agricoli per produrli
Image
  Lo sapevate che una normale persona adulta in un anno si alimenta con 55 litri di latte, 25 kg di formaggio, 150 uova, 45 kg di carne, 200 kg di ortaggi, 70 kg di frutta, 100 litri di vino (o birra)? In questo momento sapreste esattamente di quali specie vegetali e animali avreste bisogno e, soprattutto, sareste in grado di produrle su 2500 mq di terreno, che è quanto il pianeta può mettervi a disposizione in questo momento?
  Noi ci abbiamo provato: quanto segue potrebbe esservi di aiuto se un giorno voleste conquistare la vostra autonomia esistenziale.

A seguire vi presenteremo:
A1 – Fabbisogno giornaliero di calorie e sostanze organiche essenziali per una persona
A2 – Ipotesi di alimentazione giornaliera per una persona con prospetto calorie
A3 – Fabbisogno giornaliero e annuale in kg dei prodotti agricoli indicati in ipotesi alimentazione
A4 – Fabbisogno di terreno per ottenere le quantità di vegetali da piante annuali calcolate in ipotesi alimentazione
A5 – Fabbisogno di terreno per ottenere i vegetali da piante perenni calcolati in ipotesi alimentazione
A6 – Fabbisogno di terreno per ottenere le quantità di prodotti animali calcolati in ipotesi alimentazione
A7 – Fabbisogno complessivo di terreno per ipotesi alimentazione di una persona
   
A 1 – Fabbisogno giornaliero di CALORIE e SOSTANZE ORGANICHE essenziali per una persona

  Il fabbisogno giornaliero di calorie varia da individuo a individuo, partendo da un minimo di 1800 Kcal fino ai 2800 di un adulto di grande corporatura in piena attività. Abbiamo pensato opportuno mettere a punto un piano di produzione di alimenti per 2300 Kcal giornaliere.
  E’ da tenere presente che una buona alimentazione non richiede soltanto calorie ma anche una corretta ripartizione delle sostanze organiche che le producono e che rispondono a diverse esigenze dell’organismo umano: carboidrati dal 50 al 65% del totale, proteine dal 10 al 15%, grassi dal 15 al 30%. A queste sono da aggiungere altre sostanze come i principi attivi, i minerali, le fibre vegetali e altre che dipendono non tanto da quanto ma da come si produce.
  Come punto di riferimento diamo quindi queste prime indicazioni per il nostro fabbisogno di 2300 calorie, facendo una prima media approssimativa delle percentuali sopra indicate:
- CARBOIDRATI grammi 330= 1322 kcal (57,5%)
- PROTEINE grammi 72 = 288 kcal (12,5%)
- GRASSI grammi 57 = 517 (22,5%)
NB: Ogni grammo delle tre sostanze organiche di base produce una diversa quantità di calorie, grosso modo : carboidrati 4, proteine 4, grassi 9 (vedi dettagli).
   
A2 - Ipotesi di ALIMENTAZIONE GIORNALIERA per una persona con prospetto calorie

  Sono indicati i puri alimenti che possono essere consumati cucinandoli in modi e momenti diversi della giornata ma dando comunque sempre lo stessa quantità di calorie.
 
COLAZIONE
Caffè di orzo: 4 gr (90 Kcal/100 gr) = 4 kcal (carboidrati 3 gr, proteine =, grassi =)
Miele: 15 gr (329/100 gr) = 50 kcal (carboidrati 12,3 gr, proteine 0,5 gr, grassi =)
Latte: 150 gr (75/100) = 112 (carboidrati =, proteine 6 gr, grassi 6,45 gr)
Dolce: 40 gr x 4 volte a settimana = 23 gr (330/100) = 76 kcal (carboidrati 4,02 gr, proteine 0,2 gr, grassi 0,41 gr)
Uovo: 60 gr x 3 volte a settimana = 26 gr (133/100) = 34 kcal (carboidrati 0,2 gr, proteine 4,24 gr, grassi =2,25 gr)
Mela 200 gr (57/100) = 114 kcal (carboidrati 28,4 gr, proteine =, grassi =)
Totale calorie colazione: 390 kcal (carboidrati 47,92 gr, proteine 10,94 gr, grassi 9,1 gr)

PRANZO
Pasta: 120 gr x 4 volte a settimana = 69 gr (373/100) = 256 kcal (carboidrati 54,8 gr, proteine 6,85 gr, grassi 0,96 gr)
Patate: 200 gr per 3 volte a settimana = 85 gr (89/100) = 76 kcal (carboidrati 15,4 gr, proteine 1,8 gr, grassi 0,86 gr)
Formaggio: 70 gr (271/100) = 191 kcal (carboidrati 1,4 gr, proteine 12,95, grassi 14,7 gr) Pane: 70 gr (304/100) = 212 kcal (carboidrati 3 gr, proteine =, grassi =)
Ortaggi freschi: 250 gr (20/100) = 50 kcal (carboidrati 5,5 gr, proteine 4,5 gr, grassi 1,0 gr)
Olio di oliva: 10 gr (810/100) = 81 kcal (carboidrati =, proteine =, grassi 9,13 gr)
Limone: 20 gr (51/100) = 10 kcal (carboidrati 2,14 gr, proteine 0,04 gr, grassi 0,06 gr)
Vino: 100 gr (85/100) = 85 kcal (carboidrati =+, proteine =, grassi =)
Totale calorie pranzo: 961 kcal (carboidrati 129,45 gr, proteine 31,74 gr, grassi 26,71 gr)

CENA
Carne pollame: 120 gr (176/100) = 211 kcal (carboidrati =, proteine 22,9 gr, grassi 13,2)
Verdure cotte: 150 gr (32/100) = 48 kcal (carboidrati 6,3 gr, proteine 3 gr, grassi 3 gr)
Legumi: 70 gr (294/100) = 206 kcal (carboidrati 32,9 gr, proteine 15,4 gr, grassi1,05 gr)
Pane: 100 gr (304/100) = 304 kcal (carboidrati 68 gr, proteine 8 gr, grassi =)
Olio di oliva: 10 gr (810/100) = 81 kcal (carboidrati =, proteine =, grassi 9,13 gr)
Limone: 20 gr (51/100) = 10 kcal (carboidrati 2,14 gr, proteine 0,04 gr, grassi 0,06 gr)
Vino: 100 gr (85/100) = 85 kcal (carboidrati =, proteine =, grassi =)
Totale calorie cena: 945 kcal (carboidrati 111,95 gr, proteine 49,34 gr, grassi 26,44 gr)

Totale calorie giornaliero: 2296 kcal (carboidrati 289 gr, proteine 93 gr, grassi 61 gr).

  Riassumendo, la nostra alimentazione giornaliera per una persona media risulta di 2296 kcal. Questo menu (che, lo ricordiamo, è soltanto esemplificativo per cercare di capire quale percorso bisogna seguire per stabilire quali e quanti prodotti agricoli realizzare) rispetta anche le più comuni indicazioni dietetiche sulla ripartizione percentuale delle sostanze generatrici di calorie (carboidrati 50%, proteine 16%, grassi 25%) risultando peraltro leggermente meno grasso e più proteinico.
  E’ evidente tuttavia che ognuno potrà variare tali percentuali a sua piacere, sapendo però esattamente cosa dovrà variare (anche in base alle tabelle allegate) nel suo programma di produzione agricola.
   
A 3 - Fabbisogno giornaliero e annuale in KG dei PRODOTTI AGRICOLI indicati in ipotesi alimentazione

(quantità giornaliera in grammi x giorni dell’anno = quantità annuale)
Prodotti vegetali annuali
ORTAGGI FRESCHI: 250 gr x 365 giorni = 91 Kg
- a foglia 36 Kg - a frutto 18 Kg - a tubero-fittone 36 Kg
ORTAGGI Da CUOCERE: 150 gr x 365 = 58 kg
- a foglia 18 Kg - a frutto 28 kg - tubero-fittone 12 kg
LEGUMI: 80 gr x 365 = 29 kg
PATATE: 200 gr x 156 giorni = 31 kg
FRUMENTO: 98,54 kg di frumento, così suddivisi
- pane: 170 gr x 365 = 62 kg x 0,830 = 51,46 kg farina : 0.80 = 64,3 kg di granella
- dolci: 40 gr x 208 giorni = 8,32 kg x 0,830 = 6,90 kg farina : 0.70 = 9,86 kg granella
- pasta: 120 gr x 208 giorni = 25 kg x 0,875 = 21,9 kg farina : 0.80 = 24,38 kg granella (grammi cibo x giorni = kg cibo anno x percentuale di farina contenuta = kg di farina x resa macinazione granella = kg di granella)
ORZO: 1,5 kg

Prodotti vegetali pluriennali
MELE ( o altra frutta o marmellate): 200 gr x 365 = 73 kg
LIMONI: 40 gr x 365 = 14,6 kg
OLIO DI OLIVA: 20 gr x 365 giornii = 7,3 litri
VINO: 200 gr x 365 = 73 litri

Prodotti animali
MIELE: 15 gr x 365 = 9,125 Kg
LATTE: 150 gr x 365 giorni = 55 litri
FORMAGGIO: 70 gr x 365 giorni = 25,5 Kg
UOVA: 60 gr (uovo medio) x 156 giorni = 156 uova medie
CARNE POLLO: 120 gr x 365 = 43,8 kg
 
A 4 - Fabbisogno di TERRENO PER ottenere le quantità di vegetali da PIANTE ANNUALI calcolate in ipotesi alimentazione

  E’ questo il passaggio chiave per la realizzazione della Utsi: occorre infatti stabilire quanto terreno serve per produrre una prestabilita quantità di kg di ogni singolo alimento, tenendo conto di quanto produce ogni singola pianta o animale, di quanto spazio ha bisogno, quanto tempo passa dalla semina al raccolto, quanti raccolti si possono fare in estate e in inverno.
  A completamento del progetto (nel capitolo C) arriveremo anche a stabilire come affiancare una coltivazione all’altra, tenendo presenti affinità e repulsioni tra le varie specie di piante.
  Alla fine saremo in grado di assegnare a ogni pianta il suo posto ideale nei nostri 2500 mq, tenendo conto che almeno ogni due anni si dovranno ruotare tutte le coltivazioni. E’ l’attività ideale per chi ama la natura ma vuole anche tenere in allenamento la sua mente ('gli scacchi del contadino'!).
  Per ogni pianta indicheremo: kg di produzione richiesti / produzione standard della pianta a mq x numero raccolti nell’anno = mq necessari
NB1. Segnaliamo che la produttività di ogni pianta è stata diminuita del 25%, tenendo conto della esclusione dei concimi chimici e delle probabilità di danni meteorologici.
NB2. Per una immediata comprensione di questi calcoli, ci siamo basati principalmente, per ogni specie, sulla coltivabilità in estate e/o in inverno e sulla lunghezza del ciclo vegetativo, mentre non abbiamo considerato per ora l’uso dello stesso terreno per coltivazioni diverse in periodi diversi né, d’altra parte, eventuali sovrapposizioni e neppure il fatto che qualche coltivazione non si può ripetere sullo stesso terreno.

ORTAGGI FRESCHI (91 kg)
- A FOGLIA ( previsti 36 kg):
Radicchio 9 kg (1,5 kg/mq x 3 volte): 2 mq inverno
Lattuga 12 kg ( 2 kg/mq x 3 volte): 2 mq estate-estate-inverno
Cavolo cappuccio 8 kg (4 kg/mq x 1 volta): 2mq inverno
Sedano 6 Kg (3 kg/mq x 1 volta): 2 mq estate-inverno
- A FRUTTO (previsti 18 kg)
Pomodori 14 kg (4 kg/mq x 1 volta): 4 mq estate
Cetriolo 4 kg (6kg/mq x 1 volta): 2 mq estate
- A FITTONE-TUBERO (previsti 36 kg)
Carote 20 kg (2,5/mq x 3 volte): 3 mq estate-inverno
Finocchi 16 kg (4 kg/mq x 2 volte): 2 mq estate-inverno
Totale spazi per ortaggi freschi: 19 mq

ORTAGGI DA CUOCERE (58 kg)
- A FOGLIA (previsti 18 kg)
Bieta 12 (3 kg/mq x 2 volte): 2 mq estate
Spinaci 6 (3 kg/mq x 1 volte): 2 mq estate
- A FRUTTO (previsti 22 Kg)
Broccoli 6 kg (1,5kg/mq x 1 volta): 4 mq estate-inverno
Melanzane 8 kg (4kg/mq x 1 volta): 2 mq estate
Zucchine 14 kg (3,5/mq x 2 volte): 2 mq estate
- A TUBERO-FITTONE (previsti 12 kg)
Porro 6 kg (3 kg/mq x 1 volta): 2 mq inverno
Cipolla 6 kg (3 kg/mq x 1 volta): 2 mq estate
Totale spazi per ortaggi da cuocere: 16 mq

LEGUMI (26 Kg) -
Piselli 16 kg (0,8 kg /mq x 2 volte): 10 mq estate
Fagioli 10 kg (0,8/mq x 2 volte): 6 mq estate
Totale spazi per legumi: 16 mq

PIANTE AROMATICHE da cucina Aglio, prezzemolo, erba cipollina, basilico, origano: 5 mq

PATATE 31 kg: (3 kg/mq x 2 volte): 5 mq

CEREALI
Frumento kg 98,54 (95,2 granella : 0,6 kg/mq x 1 volta ) = 159 mq
Orzo 1,5 kg : 0,5 kg /mq = 3 mq
Totale spazi per cereali (per cucina): 162 mq
   
A 5 - Fabbisogno di TERRENO PER ottenere le quantità di vegetali da PIANTE PERENNI calcolate in ipotesi alimentazione

FRUTTA
Mele 75 kg : 5 kg/mq = 25 mq (per 2 piante)
Pesche: 1 pianta su 15 mq Ciliegie: 1 pianta su 20 mq
Susine europee: 1 pianta su 15 mq
Limone 14,6 kg : 2 kg/mq = 7,5 mq per 2 piante (+ spazio al coperto nel periodo invernale)
Totale alberi frutta: 82,5 mq – 32,5 in coabitazione con viti = 50 mq

VINO 100 litri x 1litro/mq = 100 mq in coabitazione con le piante da frutta

OLIO oliva 7,3 litri : 0,01litri/mq = 73 mq (con 2-3 piante di media grandezza)

PICCOLI FRUTTI Ribes, more di rovo, olivello, rosa canina fasce di 50 cm intorno al campo = 50 mq Che possono fornire marmellate per 40 gr/giorno

PIANTE ESSENZIALI
Una ventina di essenze perenni (Salvia, rosmarino, maggiorana, timo, assenzio, cumino, ecc.) alla rinfusa su 20 mq

PIANTE ANTIPARASSITARIE per ortaggi
Aglio, lavanda, camomilla, peperoncino, salvia, menta eccetera sono piante che sistemate dove si coltivano particolari ortaggi li rendono immuni da malattie e parassiti. Il loro ‘campo base’ richiede 10 mq di spazio.
  
A 6 - Fabbisogno di TERRENO PER ottenere le quantità di prodotti ANIMALI calcolate in ipotesi alimentazione

  In questo capitolo rientrano il Miele, le Uova e la Carne di avicoli, il Latte e il Formaggio di capra.

Produzione di UOVA E CARNE di avicoli
  La scelta di allevare avicoli per ottenerne il fabbisogno di uova e carni dipende proprio dal fatto che, a differenza ad esempio dei conigli, questi animali forniscono contemporaneamente entrambi gli alimenti.
  Il nostro fabbisogno di uova è di 156 uova di medio calibro (60 gr) che possono essere fornite da una sola gallina (che produce sicuramente circa 200 uova/anno).
  Ma è anche di 43,8 kg di carne che possono essere forniti da 55 polli da 1 kg disossati (praticamente uno a settimana). Calcolando che un pollo cresce in 14 settimane avremo 55 x 14 : 52 = 15 polli sempre presenti ogni giorno. D’altra parte 55 polli nascono al massimo da 25 covate (2 pulcini ciascuna di media) che durano 21 giorni. Per produrre questi 55 polli c’è quindi un impegno-cova di 525 giorni equivalenti a 2,6 galline ferme per un anno, che per altri 165 giorni non svolgono alcuna attività.
  Per avere le 200 uova ci vuole un’altra gallina per un intero anno. In definitiva avremo bisogno del seguente numero di galline per avere sia carne sia uova: 525 giorni + 165 giorni x 2,6= 429 + 365 giorni = 1319 giorni di gallina pari a (dividendo per 365) 3,6 galline. Aggiungendo l’immancabile gallo il nostro pollaio sarà giornalmente composto da 20 capi (15 polli di varia età, 4 galline e un gallo).
  Per alimentare questa piccola popolazione avicola ci serviranno mediamente i seguenti prodotti:
- 75 grammi di mangime x 365 giorni = 27,4 Kg x 20 = 548 kg di mangime
- 35 grammi di erbe varie fresche pari a un pascolo di 10 mq per capo e quindi 200 mq di terreno libero da coltivazioni (in questo caso il mangime diminuisce del 20%).
Il mangime è costituito da cereali (mais 50%, segale e orzo 15%) e leguminose (fave, girasole per 35%)
  Per quanto riguarda l’area di stazionamento e ricovero degli avicoli (il pollaio), i mq necessari sono, a capo, 2 mq per la prima e 0,33 mq per il secondo e quindi per venti capi 2,33 x 20 = 47 mq. Il terreno per produrre il mangime sarà di mq 304 per i 274 kg di mais (0,9 kg/mq), 164 mq per gli 82,2 kg di orzo o segale (0,5kg/mq) e 192 mq per i 192 kg di fave (1kg/mq): in totale 660 mq di terreno seminativo. Il terreno di pascolo sarà di 200 mq.
  In definitiva per avere uova e carne di avicoli serviranno complessivamente 807 mq

Produzione di LATTE E FORMAGGIO
  Purtroppo, trattandosi della più piccola particella di terreno produttiva per alimentare una sola persona, la Utsi di 2500 mq per produrre latte e derivati deve ricorrere al più piccolo animale che li produce in allevamento, la capra, che tuttavia dà un prodotto di tutto rispetto, per molti versi superiore addirittura a quello vaccino. Il fabbisogno per la Utsi è di 55 litri di latte e 25,5 kg di formaggio. Tenendo presente che per fare un kg di formaggio servono circa 10 litri di latte, avremo un fabbisogno primario di circa 310 litri di latte che può essere coperto da una sola capra che in 210 giorni di lattazione (negli altri 155 giorni è impegnata nella riproduzione) produce almeno 1,5 litri al giorno per un totale di 315 litri.
  L’alimentazione di una capra è costituita da
- 2,5 kg di erba o 0,6 kg di fieno al giorno per un totale nell’anno di 912 kg di erba o 228 di fieno
- 1,2 kg cereali misti (mais 50%, segale 15%, orzo 35%) per un totale annuo di 438 kg, di cui 285 di mais e 153 di orzo o segale.
  Il terreno necessario per produrre questi alimenti sono 365 mq di pascolo, 317 mq per il mais e 306 mq per l’orzo o segale. L’area di stazionamento e ricovero per la capra sarà complessivamente di 12 mq.
  Per avere latte e formaggio di capra saranno quindi necessari un totale di 988 mq.
(NB. Con l’alimentazione sopra indicata, abbondante per una capra di stazza media, si possono nutrire una capra lattifera di stazza più piccola, capace comunque di garantire la produzione di latte necessaria, e una capretta nana di compagnia, non lattifera)

Produzione di MIELE
Per il fabbisogno di 9,125 kg è sufficiente un’arnia ( 15-50 kg/anno) che richiede 1 mq di spazio.

A 7 - FABBISOGNO COMPLESSIVO TERRENO per ipotesi alimentazione di una persona

Riepilogo terreni necessari per produzioni vegetali e animali

Spazi piccoli per produzioni mobili
ORTAGGI 35 mq
LEGUMI 16 mq
PIANTE da sapori 5 mq
PATATE 5 mq
Camminamenti e servizi 30 mq
Totale spazi piccoli per produzioni mobili: 91 mq - 5 mq a forfait per doppio e triplo utilizzo di alcuni lotti = 86 mq

Spazi per grandi produzioni mobili
FRUMENTO 159 MAIS (304+317) 621
ORZO (3+164+306) 473
FAVE 192
PASCOLO pollame 100 (dei 200 mq previsti la metà si considera costituita dai 150 mq di vigneto-frutteto in cui il pollame è lasciato libero tutto l’anno)
PASCOLO capra 150 (dei 365 mq previsti, 73 sono costituiti dall’uliveto adiacente allo stallo, mentre per i rimanenti 142 mq si utilizzeranno i terreni dei cereali post raccolto in cui sarà anche possibile un raccolto di fieno più che sufficiente al fabbisogno annuale)
Totale spazi grandi per produzioni mobili: 1695 mq

Spazi per produzioni fisse
VIGNETO+FRUTTETO (100+50) 150 mq
ULIVETO 73 mq
PICCOLI FRUTTI 50 mq
Piante aromatiche 20 mq
Piante antiparassiti 10 mq
POLLAIO 47 mq
STALLO capra (12 mq compresi nell’uliveto)
ARNIA API (1 mq compreso nel frutteto)
Camminamenti 150 mq
Totale spazi per produzioni fisse: 500 mq

TOTALE SPAZI PER ATTIVITA' PRODUTTIVE: 2.281 mq

  I rimanenti 219 mq di terreno saranno utilizzati per le STRUTTURE DI SERVIZIO per 119 mq e uno SPAZIO DI RISERVA per 100 mq


B - LE STRUTTURE: quali sono e come si costruiscono
Ricordiamo che stiamo esponendo il progetto di una singola Utsi di 2500 mq, mentre in realtà nel Sistema di base saranno molto più diffusi blocchi familiari di 3-4 Utsi (una per ogni componente della famiglia) in cui sarà più facile programmare e muoversi, specialmente nell’area attrezzata centrale che nel nostro progetto è limitata a circa 100 mq improduttivi (nel disegno).
  La Utsi singola rimane comunque il parametro di base per quanto riguarda le quantità di prodotti per persona.
  Questo capitolo è dedicato alle attrezzature di base, di cui indicheremo nel capitolo successivo le modalità di utilizzo.
  Le strutture sono tutte in legno (tranne alcuni elementi necessariamente in plastica) e autoportanti senza fondazioni.
  Per alcune di esse, di seguito elencate, proponiamo anche dei disegni esemplificativi che gli esperti possono anche tradurre in realtà, in attesa di pubblicare in questo sito via via i disegni tecnici esecutivi, già in fase di realizzazione, e di cui diamo un esempio (vedi).

B 1 - Strutture minori: SERRA / MAGAZZINO / ARNIA / CARRIOLE
B 2 - POLLAIO
B 3 - STALLA
B 4 - CISTERNA acqua piovana
B 5 - RECINZIONI
B 6 - VARIE
Image
B 1 - Strutture minori

SERRA
  Come spieghiamo nel capitolo C–Gestione, la serra non dovrebbe servire pere seminare al coperto fuori stagione, ma per situazioni particolari: piante danneggiate, ricovero invernale per piante delicate (limoni), deposito temporaneo di frutta e verdura raccolte… Per raggiungere questi fini la serra, pur dovendo costare poco deve avere le pareti ben isolate ma anche facilmente apribili e chiudibili. Si consiglia quindi una semplice struttura in pali di legno (uno ogni 1,5 m, per un totale di 3 m in larghezza e 4,5 di lunghezza) su cui semplicemente si agganciano dei telai rettangolari in legno ( 1,5 m di larghezza e 2 di altezza) con lastra di policarbonato alveolare di 6-10 mm di spessore, molto isolante, leggero, rigido, infrangibile e molto luminoso. In caso di caldo o freddo eccessivi questi pannelli possono essere tolti e rimessi in 10 minuti, approfittando di tutte le belle giornate anche in inverno. Se la temperatura scende troppo si può portarla a livelli sufficienti con un fornelletto ad alcool (il policarbonato è ignifugo).
CAPANNO ATTREZZI - MAGAZZINO
Si consiglia un capanno di circa 4 mq, fatto a mano (disegni in arrivo) o acquistato già pronto a prezzi accessibili. Nel nostro caso suggeriamo di completarlo nella parte anteriore con due tettoie laterali per attrezzi e materiali di pronto uso.
ARNIA
Si trovano in commercio, ma sarà il vostro consulente collaboratore (vedi nel capitolo C-Gestione) a suggerirvi tipo e dimensioni e magari darvi in comodato una delle sue.
CARRIOLE porta-essenze
  Aglio, lavanda, camomilla, peperoncino, salvia, menta eccetera sono piante che sistemate dove si coltivano particolari ortaggi li rendono immuni da malattie e parassiti. Poiché il nostro orto cambierà di posto ogni anno queste piante saranno coltivate in contenitori di legno o di terracotta collocati permanentemente su carriole a fondo piatto che seguiranno ogni anno lo spostamento dell’orto e delle singole coltivazioni dentro lo stesso. La loro base sarà 'il giardino delle essenze'.
   
B 2 - POLLAIO per una ventina di capi ( 6 mq)

  Il pollaio è distante dal suolo 40 cm (tranne la parte 9 che è raso terra / Il tetto è a unico spiovente con sporgenza di 80 cm a protezione delle camere di cova / Vi sono due entrate: una piccola per gli avicoli e una a misura d’uomo per il gestore / Nella parete delle mangiatoie vi è un portello apribile per accedere alle stesse e ai distributori.
1—Sistema di presa dell’acqua piovana che viene filtrata e portata negli abbeveratoi
2—Abbeveratoi interno ed esterno
3—Mangiatoia erbacei
4— Distributore automatico erbacei
5—Mangiatoia mangimi
6—Distributore automatico mangimi
7—Camere di cova in struttura sporgente all’esterno del pollaio con tetto apribile
8—Posatoi
9—Vano raso terra per pulcini, capi malati, deposito mangimi; punto da cui si possono fare tutti gli interventi e le pulizie all’interno del pollaio.
Image

B 3 - STALLA-FIENILE per 1-2 capre su due piani (6+6 mq)
 
Note generali
Il pavimento della struttura è sopraelevato di alcuni centimetri per ragioni di salubrità (isolamento con laterizio) e per facilitare l’asporto dello stallatico / Il tetto è a unico spiovente con sporgenza di 80 cm sul lato mangiatoie / Vi sono due entrate: una piccola per le capre e una a misura d’uomo per il gestore / Nella parete delle mangiatoie vi è un portello apribile per accedere alle stesse e ai distributori.

1—Sistema di presa dell’acqua piovana che viene filtrata e portata negli abbeveratoi
2—Abbeveratoi interno ed esterno
3—Mangiatoia mangimi
4— Distributore automatico mangimi
5 —Mangiatoia fieno
6—Distributore automatico fieno (collegato direttamente al fienile del piano superiore)
7—Lettiera sopraelevata
8— Fienile con una parete completamente aperta e corsia centrale per accedere al distributore automatico di fieno.
Image
B 4 - CISTERNA acqua piovana

  L’acqua per irrigazione è fondamentale per una Utsi. Anche soltanto limitandosi a considerare un territorio a clima temperato come l’Italia settentrionale all’altezza del 45° parallelo, la pioggia (1500 mm circa all’anno, di per sé teoricamente sufficienti) non basta a garantire raccolti completi e costanti a motivo della casuale distribuzione delle precipitazioni che non coincide con le esigenze colturali in tutti i mesi ma soprattutto nei periodi di massima necessità, come luglio e agosto.
  Posto che per un privato non è possibile inserirsi in un consorzio di irrigazione; che, anche trovandosi non molto distante da casa, l’uso per irrigazione dell’acqua domestica è proibito; che le risorse limitate di acqua sono continuamente decrescenti e i costi di una rete irrigua capillare pubblica sarebbero insostenibili; nonché per un sano principio di autonomia individuale, sarà necessario che ogni Utsi abbia una propria fonte diretta di approvvigionamento di acqua piovana: una cisterna, possibilmente completa di un sistema di cattura della pioggia (che sia però più più efficiente di qualche vasca aperta sparsa sul terreno).
  Fondamentalmente serve nu serbatoio in plastica di forma cilindrica verticale da posizionare all’aria aperta, dotato di un ingresso nella parte superiore e di un’uscita con quadro distributivo nella parte inferiore. La capacità può variare da 5000 (5 metri cubi) fino a 15.000 litri (15 mc), con larghezza dai 2 ai 2,5 metri e altezza da 1,5 a 3,8 metri.
  La cattura dell'acqua piovana è semplice se la vostra Utsi è vicina a un edificio con tetto spiovente da cui potete prendere l’acqua della pioggia e portarla nella cisterna (con una condotta pensile anche di una ventina di metri). Sarebbe una situazione fortunata, ma molto rara perché la nostra Utsi non è un orto urbano ma un campo di 2500 mq che normalmente si trova fuori dal centro abitato.
  Poiché tutti sistemi di captazione dell’acqua piovana in campo aperto prevedono la realizzazione di strutture fisse che sono costose e richiedono autorizzazioni (che sono, per quello che ne sappiamo, regolarmente negate), abbiamo pensato a una soluzione artigianale, ma che ci sembra efficiente, poco costosa e senza problemi.
Image
CISTERNA con sistema cattura acqua piovana ( h 6,6 mq)
  Il disegno sopra riportato è (date le dimensioni reali) molto semplificato soprattutto nella parte superiore. Questo tipo di struttura (di cui stiamo realizzando il prototipo, dopo averne verificato la funzionalità con un modellino in grande scala) può avere varie dimensioni: quella qui raffigurata è il modello più piccolo, che ha una cisterna di 10.000 litri, una corolla di 50 mq (in grado di catturare nell’arco di un anno 70.000 litri di acqua piovana), un’altezza di m 6,60. A parte la cisterna e la corolla in plastica, tutta la torre è costruita in legno e non necessita di fondamenta. La corolla viene aperta (come nel disegno) e chiusa manualmente o con motori a energia solare. L’acqua piovana viene immessa nella cisterna (che è chiusa ermeticamente) dopo due filtraggi ed è prelevabile da una centralina con un sistema di più rubinetti e dosatori. Le dimensioni della cisterna garantiscono sempre una buona pressione all’acqua in uscita. A breve i disegni tecnici definitivi.

RETE IRRIGUA A GOCCIA
  Quello che non è possibile per una normale azienda agricola che opera su diversi ettari di terreno (costretta quindi a utilizzare l’irrigazione a pioggia) è naturale per il piccolo coltivatore di una Utsi che, tra l’altro, ha, in soli 2500 mq, piccole estensioni di colture con diversi fabbisogni idrici che, inoltre, cambiano di posizione quasi ogni anno non permettendo quindi di installare strutture irrigue fisse e di grande portata.
  Si tratta della irrigazione a pioggia che consiste nello stendere lungo i filari delle piante dei tubi flessibili con dei piccoli fori (distanziati a piacere) da posizionare proprio accanto alla base delle piante (che saranno state piantate proprio con distanze standard, specie per specie). Non si spreca una goccia di acqua (si risparmia il 50% di acqua rispetto alle irrigazione estensive), non si dilava il terreno o la pianta, non si nutrono erbe parassite nei pressi della pianta, non si bruciano le foglie delle piante come con l’irrigazione a pioggia.
   
B 5 - RECINZIONI e camminamenti

  L’utilizzo delle miniparticelle richiederà delle recinzioni (molto importanti nella coltivazione biodinamica) che ovviamente non potranno essere di tipo tradizionale (paletti impiantati e poi tolti, quindi reimpiantati di volta in volta nel terreno) a causa del troppo lavoro e del consumo dei materiali. Si adotterà quindi un nuovo sistema che prevede di supportare la classica rete a maglie fitte con paletti costituiti da due parti: una guaina in plastica rigida di circa 50 cm che viene inserita in via stabile in un buco nel terreno realizzato molto facilmente con una trivella meccanica, un paletto in metallo con l’asta a croce (della stessa sezione della guaina e dotata di fori per l’aggancio della rete) che viene inserito nella guaina con una normale pressione manuale.
  Con questo sistema la recinzione viene spostata molto facilmente e velocemente da una sola persona, semplicemente sfilando e spostando i paletti in nuove guaine e lasciando le guaine preesistenti dove sono, previa copertura con un tappo di plastica. Inoltre le guaine vengono inserite progressivamente di anno in anno fino a giungere ad attrezzare tutte le miniparticelle di terreno.
Per non sprecare terreno coltivabile, anche la viabilità interna tra le varie miniparticelle (a parte i due assi viari cemtrali a croce in terra semibattuta) non potrà essere costituita da sentieri in terra battuta permanenti per quanto stretti.
  Il terreno sarà lasciato così com’è e i camminamenti saranno realizzati anno per anno con la posa di apposite piastre in plastica forata (cm 60x60), che saranno poi facilmente rimovibili e impiegabili per realizzare altri camminamenti.
Image
C - LA GESTIONE delle produzioni vegetali e animali della vostra UTSI
Image
Ecco il vostro campo di lavoro con una assegnazione esemplificativa di colture, allevamenti e attrezzature per i quali in questo capitolo troverete:
C 1 – Analisi e normalizzazione del terreno
C 2 – I principi della produzione agricola biodinamica e sinergica
C 3 – Realizzazione Data-Base delle coltivazioni (schede specie per specie) e principi di programmazione C 4 – Assegnazione delle coltivazioni e allevamenti sulla mappa della Utsi / Calendario delle colture specie per specie
C 5 – Le operazioni fondamentali sul terreno: concimazione
C 6 – Le operazioni fondamentali nella coltivazione delle piante
C 7 – Raccolta, conservazione e trasformazione di frutti e verdure
C 8 – Le operazioni fondamentali nell'allevamento degli animali
C 9 – Il primo anno
  Ricordiamo ancora che la gestione di una sola Utsi richiede in proporzione molto più tempo di quanto ne richiederebbe un gruppo familiare di 4 unità. Il lavoro maggiore è infatti è la scelta, la quantificazione e la programmazione della trentina di specie vegetali e delle due popolazioni animali su una superficie non ridondante. Occorre avere quindi un po’ di pazienza almeno per il primo anno, come l’esploratore che deve farsi strada nella giungla per giungere al suo Eldorado.
  D’altra parte, la programmazione di una Utsi è molto simile a un complesso gioco di intelligenza: presa per il verso giusto, vi potrà anche divertire, specialmente negli anni successivi e darà prova della vostra capacità mentale, più o meno come il gioco degli scacchi o il risiko. In confronto la gestione di un orto urbano è come giocare a filetto.
  Sempre senza dimenticare che ogni Utsi gestita in questo modo sarà una tessera fondamentale per ricostruire l’ecosistema naturale.
   
C 1 –Analisi e normalizzazione del TERRENO
 
  Sarà molto utile conoscere bene il terreno su cui si opera per evitare spiacevoli sorprese: ogni pianta infatti ha il suo habitat ideale, ma anche quello minimo per sopravvivere. Gli elementi di cui ogni pianta ha bisogno in misura a volte molto diversa dalle altre sono i seguenti:
- proprietà fisiche: la ‘tessitura’ o ‘impasto’ del terreno può essere sciolta, media, compatta in base alla presenza in proporzioni diverse di sassi, ghiaia, sabbia, limo, argilla
- proprietà chimiche: i minerali che devono essere presenti in un terreno polivalente sono azoto, fosforo, calcio, potassio, ferro, manganese, zinco, rame / un altro indice importante è l’acidità che è legata alla presenza di carbonato di calcio ed è indicata con ‘ph’.
  Trattandosi di una spesa non elevata (inferiore ai 100 €) appena il terreno entra nella vostra disponibilità conviene farne fare una analisi completa, che ha validità di circa 5 anni. Oltre ad evitare cattivi raccolti potrete programmare anche un graduale arricchimento del terreno con gli elementi mancanti.
   
C 2 – Principi di AGRICOLTURA BIODINAMICA

  Questa tecnica di coltivazione (e la più semplice Agricoltura sinergica)si basa sulla considerazione che il terreno è già produttivo e vitale per conto suo e riceve ulteriori energie non solo dal sistema solare ma anche dal cosmo. Si tratta soltanto di capirlo e di aiutarlo ad ottimizzare (in un ciclo chiuso autofertilizzante) la sua attività produttiva a tutti i livelli energetici, comprese le energie sottili, facendone un vero e proprio organismo vivente autosufficiente.
  I principi fondamentali, in estrema sintesi, sono:
1 – ciclo biologico chiuso senza apporti esterni
2 - rotazione delle colture
3 – auto concimazione (sovescio, letame, compost)
4 – associazione delle specie
5 – regolazione e stimolazione delle piante con preparati biodinamici, molto simili a quelli omeopatici (2 per il terreno e 6 per le piante)
6 – lotta naturale a malattie e insetti
7 – utilizzo delle energie sottili e degli influssi cosmici (’Calendario delle semine’ che tiene conto della posizione di luna e pianeti del sistema solare).
  In questo progetto teniamo conto soltanto dei principi 1, 2, 3, 4, 6 e di alcune delle loro tecniche, nonché della parte più tradizionale del principio 7, limitandoci al calendario lunare.
  Chi lo desiderasse, magari in un secondo tempo, farebbe bene ad approfondire la conoscenza della biodinamica che spiega molto chiaramente come il cibo sia una parte importantissima per il funzionamento non soltanto del nostro corpo ma anche delle nostre facoltà più nobili come l’intelligenza e le emozioni, che sono ridotte a mal partito (e lo constatiamo ovunque) dagli alimenti prodotti industrialmente. (vedi)
   
C 3 – Realizzazione del DATA-BASE delle coltivazioni (schede di specie) e principi di programmazione

  Programmare l'attività degli allevamenti animali non è un grosso problema, trattandosi di alcune galline e di una o due caprette. Lo stesso si può dire per i vegetali perenni, come gli alberi da frutto.
  Più complessa invece è la programmazione dei vegetali stagionali (una cinquantina, volendo) sia perchè per ognuno variano la durata del ciclo vegetativo, le condizioni climatiche, concimazione, quantità prodotte, associazioni eccetera sia perchè il terreno disponibile è drasticamente limitato.
  Quello che serve per una buona programmazione, quindi, è avere tutti i dati necessari per ogni pianta vale a dire il cosiddetto Data-Base costituito dalle schede colturali dettagliate di ogni pianta, che già esistono e sono consultabili su diversi siti di Internet. Poiché però nessuna di esse è veramente esauriente, stiamo preparando una serie completa di schede con tutti i dati necessari anche per attuare il nostro progetto.
  Ecco, come esempio, la sottostante nostra scheda della Carota.
_____________________________________________________________________________________
Scheda CAROTA
Caratteristiche
VARIETA’: 6 da 15 a 35 cm / precoce, normale, tardiva
TERRENO: sciolto, soffice in superficie, ben drenato / ph 6,5-7,5 / concimato 6 mesi prima con letame o misto compost a 40 cm di profondità
CICLO CRESCITA: 60-120 gg. tutto l’anno
SEMINA: da Marzo a Ottobre in luna crescente / distanze: 10 cm tra le piante, 30 cm tra le file
RACCOLTA: 15 gg   CONSERVAZIONE: frigo (7 gg) / sabbia (4 mesi) / freezer (12 mesi) TRASFORMAZIONE: succo / confettura / in giardiniera PRODUZIONE: kg.2,5/ mq
Programmazione coltura
Image
Nota. In questo esempio di calendario, sono stati scelti tre periodi di coltivazione (sempre su terreni diversi di 3 mq), due in primavera-estate e uno in autunno-inverno in modo da avere un raccolto di 7,5 kg ogni 4 mesi da conservare in modo naturale nella sabbia (quasi 0,5 kg a settimana). La durata della crescita varia in base al tipo di carota e al clima.
Sul campo
ASSOCIAZIONI: porro, aglio, cipolla, scalogno, lattuga, ravanelli, spinaci, piselli
PRECESSORI: fagioli, insalata / mai bietole né carote
SUCCESSORI: pomodori, ravanelli, piselli / mai carote prima di 3 anni
PARASSITI (antidoti): mosca (aglio, porro, aneto, rosmarino, salvia) e afidi
MALATTIE (antidoti): alternariosi e sclerotica (oli essenziali)
CONCIMAZIONE in corso crescita: 1 tradizionale minerale leggera (fosforo, potassio, azoto) / biologica: 1 preparato / biodinamica: 3 preparati
IRRIGAZIONE: moderata
LAVORAZIONI:sarchiatura __________________________________________________________________________________
   
C 4 – ASSEGNAZIONE delle coltivazioni e allevamenti / Calendario delle colture specie per specie
 
  Programmando intelligentemente le colture e trasformando in conserve le eccedenze stagionali (sia estive sia invernali) si possono avere, senza forzature e serre, le verdure necessarie alla persona tutto l’anno (sono ben trenta le verdure che maturano inverno di cui quindici persino in gennaio e febbraio).
  La programmazione inizia scegliendo le varie specie di piante che il gestore gradisce: una ventina di ortaggi, una decina di frutti.
  Quindi per ogni vegetale si stabiliscono le quantità da produrre in base al prospetto di alimentazione giornaliero base già pronto, facendo attenzione a mantenere le stesse quantità caloriche complessive specie per specie (legumi, insalate, tuberi, patate ecc.). A questo punto si comincia a dividere i vegetali non perenni in due gruppi: estivi e invernali e intercambiabili.
  E qui l'operazione diventa interessante: si tratta di allocare sulla mappa del terreno le varie piante in modo che anzitutto non si sovrappongano i loro cicli vegetativi, che non siano controindicate rispetto alla coltura precedente, che siano invece vicine o inframmezzate a piante ‘associabili’, Non è un lavoro semplice (è in via di preparazione un software per farlo fare al computer), ma può divertirvi notevolmente per qualche giorno. Oltre alle schede di ogni singola specie che vi abbiamo illustrato sopra vi sarà molto utile nella stesura del programma colturale lo schema-calendario sotto esemplificato che vi permetterà di programmare alla perfezione lotto per lotto tutti il vostro orto (che comprende dieci di questi lotti). Provate a compilare questi schemi assieme a tutti i componenti della vostra famiglia: è molto divertente.
  Ecco l'esempio della programmazione della carota sopra indicata su uno dei dieci lotti. Vedi poi l'allegato schema per la programmazione dell'insieme dei lotti.
Image
NB. Nello schema di questo lotto abbiamo esemplificato anche l'associazione della carota con lo Spinacio (che ha più o meno lo stesso ciclo e quantità produttiva): ovviamente il mq dell'associazione deve essere raddoppiato per avere la stessa quantità di carote / Notiamo inoltre che in tutti i 4 mq si possono inserire altri quattro vegetali nei sei mesi liberi.
   
C 5 - Le operazioni fondamentali: CONCIMAZIONE

  La prima corsa che serve, oltre all’acqua, per iniziare a coltivare un terreno è il concime. Poiché il concime per la nostra Utsi sarà rigorosamente naturale, esso può provenire dagli animali (letame-stallatico), dai residui degli stessi vegetali coltivati e dai rifiuti organici di cucina (compost), da specifici vegetali ‘concimatori’ (sovescio), da elementi minerali di cui il terreno avesse una particolare e non trascurabile carenza. Il ‘sovescio’ all'inizio sarà il concime di gran lunga più importante poiché gli altri (minerali a parte) devono ancora iniziare il loro primo ciclo di produzione spontanea (il letame, ad esempio, deve maturaare almeno sei mesi per essere utilizzabile poiché prima è acido e brucia le piante).
IL SOVESCIO
Il sovescio è una tecnica di concimazione per mezzo di vegetali che sintetizzano dall’aria molto azoto: si tratta di piante leguminose (come il trifoglio) che crescono in una quarantina di giorni, quando sono in fiore si tagliano, si lasciano seccare qualche giorno e quindi si interrano nello stesso campo sotto 20-30 cm di terra. Dopo 15-20 giorni si può seminare qualsiasi altro tipo di vegetale, certi che il terreno sarà sufficientemente azotato.
IL LETAME
  Il letame o stallatico è costituito dalle deiezioni animali bovini, equini e ovini. A differenza di quanto si pensa, non è facile prepararlo e utilizzarlo. Deve essere infatti conservato per almeno 4-6 mesi (10-12 se a base vegetale) in modo che perda l'eccesso di acidità. La concimaia non va realizzata in cemento ma sulla nuda terra con qualsiasi forma, rotonda o rettangolare; ogni 15 cm di altezza dovrà essere coperta (non sui lati) una volta da un piccolo strato di terra argillosa e una volta da uno strato di paglia; il concime deve essere sempre umido ma mai dilavato e quindi è consigliabile coprirlo con un tetto parzialmente permeabile (di canne, ad esempio).
Quanto letame serve per le nostre coltivazioni? Se si fa la distribuzione a ridosso delle piante, 3 kg mq, se si fa ‘a pioggia’, 4 kg a mq.
COMPOST
  Il Compost è un concime a base prevalentemente vegetale (si produce negli orti e con gli avanzi di cucina nelle abitazioni). La sua preparazione è identica a quella del letame animale, ma la sua maturazione è più lunga (10-12 mesi): essa può essere ottimizzata e accelerata utilizzando gli appositi cassonetti che garantiscono anche copertura, assenza di dispersione del material e di odori e quindi sono consigliati per gli orti e soprattutto per le abitazioni nei centri abitati.
   

C 6 – Le operazioni fondamentali nella coltivazione delle piante: SEMINA, IRRIGAZIONE e VARIE

SEMINA
  Sulla scheda di ogni vegetale sono indicate tutte le modalità e i tempi di semina, concimazione e raccolta. In generale è importante, avendo tempo a disposizione, è la semina prolungata lungo tutti i 7 giorni utili (secondo il calendario lunare): ciò permetterà un raccolto frazionato in più giorni (fino a 15 per i tuberi) nei quali avrete sempre la verdura fresca di giornata. Questo vale soprattutto per gli ortaggi più delicati come quelli a foglia leggera. Per guadagnare tempo alcuni usano seminare in vaso alcuni vegetali a lunga germinazione in ambiente protetto (serra) in modo che quando arriva il momento in cui la temperatura esterna è a livello accettabile si trapianta nell’orto la piantina già nata. A pare nostro è una forzatura che non consigliamo: la piccola serra che abbiamo previsto sarà utile per usi migliori, come la protezione delle specie più delicate dai sempre più frequenti sbalzi di temperatura e dei limoni in inverno.
IRRIGAZIONE
  Data per installata una cisterna di acqua di qualsiasi tipo (vedi la nostra soluzione ideale della torre-piovana nel capitolo Strutture B4) ma comunque non interrata (il che richiederebbe l’uso di una pompa), occorre organizzarsi per la distribuzione su tutto il terreno. Nell'apposita scheda (vedi in B4) vi abbiamo indicato quali attrezzature si possono usare, dal tubo in gomma alle tubazioni a goccia.
  Qui ci soffermiamo sulle quantità e i tempi di irrigazione.
  Il calcolo di quanto irrigare è semplice: si moltiplica il numero di mq da irrigare per i litri/mq giornalieri richiesti dal terreno in ogni singolo mese (maggio 2, giugno 3, luglio 6, agosto 4). Esempio: se ci sono 12 piante di lattuga in un mq in luglio occorre fornire a ciascuna una media di ½ litro di acqua al giorno (1/4 litro con l’irrigazione a goccia). Quando irrigare: da maggio ad agosto quando il terreno è asciutto 2-3 centimetri sotto la superficie, quando le foglie iniziano a piegarsi, comunque dopo non più di 7 giorni dall’ultima pioggia o irrigazione consistente.
  Ma è essenziale conoscere la quantità di acqua di cui ha bisogno un appezzamento di terreno come la nostra Utsi nei momenti più critici.
Abbiamo già visto nel capitolo B-STRUTTURE come nell’Alta Italia le naturali precipitazioni garantiscano il fabbisogno di acqua nella maggior parte dell’anno (ferma restando la necessità, per ogni evenienza, di una cisterna da 5-10 mc). Ma, sempre alla latitudine di 45° e con le colture miste previste in questo progetto (ortaggi, legumi, cereali, frutta, foraggio) nei tre mesi più caldi abbiamo la seguente situazione Giugno: fabbisogno 43 litri/mq pioggia 66 litri/mq saldo: + 23 litri/mq
Luglio: fabbisogno 90 litri/mq pioggia 48 litri/mq saldo: -42litri/mq
Agosto: fabbisogno 60 litri/mq pioggia 90 litri/mq saldo: +30 litri/mq
  Oltre a tenere presente che anche nei mesi di giugno e agosto c’è comunque bisogno di una riserva di acqua poiché la pioggia, pur abbondante, può non cadere per più di 7 giorni (periodo massimo di assenza di acqua per le colture), la necessità di acqua è categorica nel mese di luglio.
  Vediamo in dettaglio il fabbisogno di questo mese.
  Anzitutto precisiamo che la superficie da irrigare non è proprio di 2500 mq ma, in realtà, di 1400 mq poiché 1100 mq sono coperti da strutture non produttive o costituiti da superfici a riposo in cui è già stato fatto il raccolto. Pertanto abbiamo: 42 litri x1400 mq = 58.800 litri pari a 588 hl pari a 58,8 metricubi. E’ un quantitativo molto alto per la nostra piccola Utsi, pari a 6 cisterne da 10.000 litri e quindi tecnicamente insostenibile.
  Ma proprio le mini imprese agricole hanno, anche in questo campo, l’asso nella manica: l’irrigazione a goccia (vedi in B-STRUTTURE) che riduce il fabbisogno di acqua del 50% e anche più. In questo caso il fabbisogno si riduce a circa 30 mc che la nostra ipotizzata cisterna può soddisfare nel seguente modo: 10 mc già pronti ad inizio mese dato che non sono serviti il mese precedente e 2,5 mc da 48 mm di pioggia; i restanti 17,5 mc (per i quali non vale la pena di installare un’altra cisterna) saranno da acquistare (da un agricoltore vicino) al momento del bisogno. Non avendo alcun apporto di acqua irrigua da parte dello stato, è già un bel risultato, che in ogni caso permette di salvare il salvabile (per male che vada ci si può permettere di trascurare i 700 mq coltivati a mais, acquistabile a basso prezzo, salvando invece le colture pregiate come ortaggi e legumi).
DIRADAMENTO e POTATURA
  Il diradamento è l’unico intervento che richiedono alcuni vegetali da orto: va fatto quando le piante sporgono circa 5 cm dal terreno e con terreno umido, seguendo rigorosamente le indicazioni sulle distanze da pianta a pianta e da fila a fila contenute nella scheda di ogni vegetale.
  Un argomento molto importante è la potatura delle piante da frutto non soltanto per le quantità e la qualità dei frutti ma anche perchè gli spazi della nostra Utsi sono limitatissimi e occorre regolare bene le chiome sia in larghezza sia altezza (l’alta Italia è piena di ciliegi alti 6-7 metri di cui ormai nessuno si arrischia a raccogliere i frutti!) senza peraltro arrivare al bonsai... Per le tecniche di potatura rimandiamo ai manuali specializzati.
ERBE INFESTANTI - PACCIAMATURA
  Gli innumerevoli microorganismi e insetti che popolano il terreno dell’orto devono poter respirare: è da escludere quindi la copertura del suolo attorno agli ortaggi (pacciamatura) con un telo di plastica per impedire che crescano le erbacce. A questo scopo è più che sufficiente uno straterello di paglia o corteccia d’albero sminuzzata (ma non tritata o sfarinata).
   
C 7 – CONSERVAZIONE e TRASFORMAZIONE di frutti e verdure

CONSERVAZIONE
  Problema molto importante che è alla base della produzione agricola ‘razionale’ con tutte le conseguenze negative che la rendono inaccettabile (produzione forzata fuori stagione, conservanti eccetera).
  Anzitutto nella Utsi il problema viene quasi del tutto risolto con l’inserimento nel programma colturale di vegetali che si possono raccogliere anche in inverno (ce ne sono una quindicina anche a gennaio e febbraio) e scaglionando le semine in più giorni: ricordiamo che è sempre meglio mangiare i vegetali nella loro stagione.
  Per la conservazione dei vegetali maturi come sono si possono adottare fondamentalmente tre tecniche:
- conservazione naturale che richiede accorgimenti diversi per specie per specie ma fondamentalmente consistono nel diminuire al massimo la quantità di ossigeno a contatto con il vegetale: garantiscono durata da uno a quattro mesi (ad esempio: le carote durano 4 mesi sotto sabbia; le mele altrettanto se in sacchetti di plastica con meno aria possibile, all’ombra e al fresco);
- in frigorifero diversi vegetali resistono fino a un mese che è il lasso di tempo di cui avrete più bisogno (cavoli cappucci, pomodori ecc);
-il freezer è la soluzione per i casi più difficili: vi si possono conservare fino a 12 mesi una ventina di verdure prevalentemente a tubero (carote), frutto (zucchine), fittone (porro) ma anche alcune a foglia larga (sedano, spinaci, lattuga, erbe aromatiche).
TRASFORMAZIONE
  Un’altra soluzione è la trasformazione in succo, salsa, marmellata, sottolio o sottaceto tutte procedure valide e pratiche per la cucina, che comunque tolgono (con il calore) un po’ di principi attivi ai vegetali. Sulle tecniche relative rimandiamo ai manuali specializzati.
   
C 8 – Le operazioni fondamentali nell'ALLEVAMENTO degli ANIMALI

  La gestione degli animali è meno complicata delle coltivazioni nell’orto ma richiede una presenza più assidua anche se per pochi minuti. Per risolvere i problemi alla radice sarà bene stringere un rapporto collaborativo con professionisti del settore di fiducia, da cui acquistare i capi, fare scambio di prodotti e farsi aiutare nella gestione soprattutto di casi inattesi come eventuali malattie. Le operazioni comuni alle due popolazione previste dal nostro progetto di Utsi minimale sono il pollame e una capra di taglia media (o due piccole) sono:
- alimentazione giornaliera con mangime (che non crea problemi in quanto per entrambe funzioneranno eventualmente i distributori automatici);
- alimentazione su pascolo (in stagione) che può essere fatta di giorno in giorno portando gli animali nella zona pascolo al mattino e riportandoli nel ricovero alla sera per pasto in mangime, oppure in regime semibrado tenendo sempre aperto l’accesso al pascolo dall’area ricovero in modo che gli animali imparino ad andare da soli dall’uno all’altro (in questo modo si possono lasciare soli gli animali anche per più giorni, ma aumentano di molto i rischi di incursioni di predatori che di notte possono passare liberamente dal pascolo al ricovero senza trovare recinzioni: questo vale soprattutto per il pollame)
- raccolta prodotti: per le uova non c’è problema poiché le uova si possono raccogliere anche dopo qualche giorno; per il latte invece è necessario sacrificarsi da Pasqua a Ognissanti mungendo la capra tutti i giorni 2 volte al giorno (verso le 7 e le 19), mentre negli altri cinque mesi la capra sarà affidata a un allevamento per la riproduzione.
POLLAME
  Occorre fare attenzione alla crescita della popolazione poichè sono previsti solo una cinquantina di polli da carne, uno ogni settimana: bisogna interrompere le cove in eccesso.
CAPRA
  Alla capra sono destinati 365 mq di pascolo: per avere il fieno in inverno la capra dovrà pascolare soltanto su metà di tale superficie, mentre sull’altra metà si produrrà il fieno; quando sarà ricresciuta l’erba la capra passerà nell’altra metà e così via per tutta la bella stagione (2-3 sfalci per un totale di 200 kg circa di fieno). Fare il formaggio in casa è abbastanza semplice, ma chi non ha tanto tempo può consegnare il latte che non beve direttamente all’allevatore professionista di fiducia e farsi dare in cambio formaggio fatto da lui. La capra, poi, sarà consegnata (con la sua scorta di mangime) a fine autunno a un allevatore professionista locale che, fatti i controlli veterinari annuali, la terrà nella sua stalla e provvederà a farle fare un capretto, che si terrà come compenso, per restituirvela a Pasqua pronta a fare il latte per tutti i mesi seguenti.
API
  E' la popolazione animale che richiederà meno impegno se stringerete un rapporto di collaborazione con un apicoltore professionista che, in cambio della parte di prodotto eccedente le vostre esigenze, farà tutte le operazioni necessarie nell'arco dell'anno.
   

C 9 – Il primo anno: da che parte cominciare per creare una Utsi

  Come potrete arguire dalle operazioni sottoindicate il momento migliore per partire è la fine dell'estate, in modo che avrete tutto il tempo durante l'inverno per preparare Data-Base, attrezzature e programmazione per partire con le semine a marzo e con gli allevamenti ad aprile-maggio:
1 - Analizzare il terreno che già possedete o volete acquisire
2 - Come prima operazione effettuare il sovescio su tutto il terreno; dopo un mese effettuare una eventuale normalizzazione di minerali e successivamente seminare a distesa erba da prato; (a novembre, se riuscite ad acquistare il necessario concime naturale, preparare il terreno e seminare il frumento)
3 - Tracciare la mappa del centro servizi e delle colture a vostro piacimento
4 - Realizzare i camminamenti e le recinzioni principali
5 - Realizzare le strutture a cominciare dal capanno attrezzi e dalla cisterna dell'acqua piovana
6 - A febbraio e comunque a fine periodo del gelo, cominciare la preparazione del terreno partendo dall'orto
7 - A marzo partite con le semine

  Come abbiamo già accennato nei vari capitoli, specialmente all'inizio non bisogna avere paura dei problemi apparentemente più complessi come la gestione degli animali. In futuro ogni ventina di Utsi ci sarà un piccolo centro comunitario attrezzato, con laboratori e consulente, per realizzare in proprio tutto quello che serve. Per ora basterà semplicemente collaborare con professionisti locali sopraindicati.
  Avrete così il tempo per impratichirvi nella tecnica della programmazione che sarà quella che vi darà, di gran lunga, le maggiori soddisfazioni.